Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 14 Dicembre 2017
Pediatri, disagi in vista in Valchiavenna
Cecconami: «Non vi lasceremo soli»
Una dei due medici ha chiesto congedo per maternità da gennaio all’estate prossima. I genitori sono preoccupati ma Ats rassicura: «Non lasciamo nessuno senza il servizio».
La Valchiavenna ancora in apprensione per i pediatri. Forti preoccupazioni tra le famiglie con figli piccoli. Un tema purtroppo ricorrente quello del numero dei pediatri in forza sul territorio. Una dei due professionisti, infatti, è prossima a un periodo di congedo per maternità e non si sa ancora come sarà sostituita. Il periodi di congedo dovrebbe iniziare quest’inverno, probabilmente da fine gennaio, e protrarsi per cinque mesi. In pratica fino all’inizio dell’estate. Attualmente non è ancora stato nominato un sostituto e a quanto pare l’Ats avrebbe qualche problema a trovare un pediatra.
La soluzione tampone, sicuramente non ottimale a prescindere dalla bravura di chiunque dovesse arrivare, potrebbe essere l’entrata in forza di un medico non specializzato nei bambini. Almeno questa è una delle voci che circolano in questi giorni. Altrimenti dovrà pensarci l’unico pediatra rimasto, già con un numero di pazienti a carico molto pesante visto che i due attualmente operativi sono “saturi”. Strada che evidentemente appare impraticabile.
Solo 12 mesi fa di pediatri in Valle ce ne erano tre, anche grazie a una deroga sul numero minimo di bambini per ciascun professionista. Una conquista per la Valchiavenna difesa con le unghie e con i denti dalle famiglie, che sulla perdita del terzo pediatra avevano scatenato un bel putiferio. Alla fine del 2014 il pediatra Fabio Focarile si arrese di fronte all’evidenza dei numeri. Troppo pochi pazienti. Arrivato da pochi mesi in sostituzione di un altro medico trovò gli ormai ex pazienti che avevano fatto altre scelte orientandosi sui due professionisti rimasti.
La Valchiavenna perse il cosiddetto “ambito straordinario”, cioè il diritto ad avere un terzo pediatra in deroga dalla Regione Lombardia. Ambito che venne ripristinato dopo la raccolta di oltre 1800 firme. Per quasi un anno e mezzo, quindi, tutto ha funzionato bene con i tre professionisti che sono riusciti a dividersi equamente i circa 1400 bambini della valle. A fine anno scorso l’annuncio che una dei tre professionisti sarebbe andata in pensione.
Da qui la riduzione forzata a solo due pediatri. Rassicura le famiglie il direttore sanitario dell’Ats della montagna Lorella Cecconami: «Facciamo una gran fatica a trovare i pediatri, ma non abbiamo mai lasciato nessuno senza assistenza. Voglio rassicurare che troveremo tutte le soluzioni possibili affinché sia così anche questa volta».
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