Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 02 Settembre 2021
Patente, in 1.280 aspettano ancora
Quasi cinque mesi per ottenerla
Motorizzazione I rallentamenti per il Covid e la mancanza di personale Troppi gli arretrati che restano da smaltire
L’emergenza sanitaria ha fatto dilatare i tempi per il conseguimento della patente di guida, un ingorgo burocratico che ha fermato 359.165 italiani con in mano il foglio rosa, 1.281 in provincia di Sondrio.
Gli aspiranti automobilisti dovranno aspettare in media quattro mesi per la patente, anche un po’ di più in Valtellina e Valchiavenna, dove la media per il conseguimento dell’abilitazione è di 4,11 mesi.
Ma l’attesa potrebbe anche prolungarsi in quanto esiste la possibilità che i mesi diventino 5 se, nel calcolo, vengono comprese le ferie del personale della Motorizzazione civile. L’allarme è stato lanciato dall’Unasca, l’Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica di cui fa parte la stragrande maggioranza di autoscuole sul nostro territorio, sulla base dei dati forniti dal Ced della Motorizzazione lo scorso 22 giugno. A quella data sono, infatti, 212.990 gli statini in scadenza al 30 ottobre, 146.132 in scadenza prorogata al 31 dicembre e 43 quelli in scadenza dopo il 31 dicembre in tutta Italia.
Ci sono tantissimi arretrati da smaltire, e il tempo per rimettersi in carreggiata varia da provincia a provincia. Per questo motivo servono, appunto, 4,11 mesi per eliminare i 1.281 fogli rosa di Sondrio, una delle province più virtuose della Lombardia. I territori in cui l’attesa è minore sono Lodi (3,62) e Cremona (3,87), maglia nera a Como, dove occorrono addirittura 8,35 mesi per avere tra le mani la patente; male anche Bergamo e Vare, che superano i 6 mesi di attesa media (rispettivamente 6.64 6.91).
Tornando alla provincia di Sondrio, sono 311 gli esami che vengono effettuati ogni mese, numeri ovviamente piccoli rispetto ad altre realtà lombarde (4.627 a Milano, 1.973 a Brescia, 1.578 a Bergamo e 982 a Varese), ma non i più bassi a livello regionale: a Lodi si svolgono solo 298 esami al mese. «I dati mostrano che serve anzitutto una proroga che sia slegata dallo stato di emergenza nazionale e che ha origine dai mesi di lockdown del 2020 e poi delle zone rosse - ha spiegato Emilio Patella, segretario nazionale delle Autoscuole Unasca -. Occorre urgentemente sbloccare l’impiego degli esaminatori in quiescenza, che ha avuto il via libera con il Milleproroghe, ma che ancora non possono tornare in servizio».
Secondo l’Unasca senza una riforma della figura professionale dell’esaminatore sarà impossibile diminuire la mole di fogli rosa arretrati. «Restiamo nel perimetro dell’emergenza. Che, però, va superato con un atto di coraggio istituzionale. Solo così ne usciremo, perché i cinque mesi che noi abbiamo calcolato di media, in Italia, comprese le legittime ferie del personale della Motorizzazione, presuppongono che la situazione resti cristallizzata al netto di nuovi pensionamenti e non si cumulino fogli rosa dai nuovi esami di teoria» hanno spiegato da Unasca.
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