Pasturo, il cardinale Ravasi
nei luoghi di Antonia Pozzi

Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, ha visitato ieri a Pasturo - «un pellegrinaggio», lo ha definito, ad alcuni dei luoghi dove Antonia Pozzi ha vissuto molto tempo dei suoi brevi anni.

PASTURO - «Un percorso ricco di evocazioni e suggestioni». Con queste parole il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, ha riassunto il suo giro a Pasturo - «un pellegrinaggio», lo ha definito lui stesso, ad alcuni dei luoghi dove Antonia Pozzi ha vissuto molto tempo dei suoi brevi anni - che ha avuto due tappe, la casa dei lunghi soggiorni estivi (dove hanno accolto il cardinale suor Onorina, che custodisce l'eredità di Antonia Pozzi, e Graziella Bernabò che ne è la biografa) a partire dal 1918, e il cimitero, dove la poetessa nata nel 1912 e morta solo 26 anni dopo, nel 1938, è sepolta, come lei stesso aveva desiderato, «perché pensare d'esser sepolta qui - scrisse un anno prima della morte - non è nemmeno morire». Due tappe prima di raggiungere la chiesa parrocchiale, dove il cardinale Ravasi ha presieduto la celebrazione liturgica nel presbiterio dominato dai due grandi affreschi che Carpi ha dipinto collocando anche la figura di Antonia nelle due grandi scene di Gesù tra i bambini e del funerale della Vergine. 

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