Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 16 Settembre 2016
Passaggi a livello, no ai cavalcavia
«L’automatismo è l’unica soluzione»
Per la Cgil non servono infrastrutture ma sistemi di protezione già adottati altrove. Il sindaco Pellerano: «La corsia di decelerazione rischia inoltre di creare problemi ai pedoni».
«Oltre che per i capannoni nel fondovalle, c’è il rischio che questa Valle venga ricordata per i cavalcavia ferroviari. Bene dunque che Rfi adotti anche da noi il Pai-Pl, ovvero il sistema di protezione automatica integrata che segnala eventuali presenze tra le sbarre facendo scattare immediatamente il semaforo rosso che blocca il treno».
La proposta è di Giorgio Nana, segretario della Filt- Cgil (Federazione italiana lavoratori trasporti), condivisa da Piero Cornaggia, movimentista dei treni, e giunge dopo la riunione di lunedì scorso a Teglio fra Rfi, Anas e le amministrazioni comunali di Teglio e Castello dell’Acqua. Durante quel summit è stata ipotizzata una soluzione tampone per il caso di San Giacomo, consistente in un impianto semaforico e poi in futuro di un cavalcavia ferroviario per il quale la Provincia ha stanziato 50mila euro per uno studio di fattibilità. «In provincia di Sondrio ci sono ben 80 passaggi a livello ed è impensabile realizzare per ognuno un cavalcavia- afferma Nana -, è più logico che Rfi utilizzi anche da noi questo sistema di sicurezza che è già stato attivato in altre regioni di Italia».
Intanto, settimana prossima Anas, Rfi e le due amministrazioni comunali che nell’incontro di Teglio erano rappresentate dai loro primi cittadini, effettueranno un sopralluogo sul passaggio a livello per verificare la fattibilità tecnica del posizionamento un impianto semaforico che coordini il traffico sulla statale e la linea ferroviaria.
Come ha ricordato nei giorni scorsi il sindaco di Castello dell’Acqua, Andrea Pellerano, i comuni hanno a disposizione dei fondi con tetto di 30mila euro di spesa per interventi di messa in sicurezza della sede stradale.
Sempre dal primo cittadino di Castello dell’Acqua è emerso quale potrebbe essere l’ostacolo alla posa dell’impianto semaforico, ovvero la difficoltà nell’ottenere le tre corsie di marcia - le due di scorrimento sulla 38 e quella di decelerazione verso Castello dell’Acqua - soprattutto giungendo da Sondrio, visto che su questo versante la strada è più stretta e per avere lo spazio necessario per le tre corsie potrebbe essere necessario l’abbattimento del marciapiede verso la ferrovia.
Ma un interrogativo sorge spontaneo. Se viene tolto il marciapiede per evitare i rischi dell’attraversamento del passaggio a livello, privare i pedoni dello spazio loro riservato non andrebbe a creare un altro problema?
La soluzione dell’impianto semaforico andrebbe a tamponare l’emergenza attuale, nella quale ogni giorno c’è il rischio dell’intrappolamento fra le sbarre del passaggio a livello perché chi dovrebbe uscire rischia di rimanere bloccato dal traffico consistente della 38. La soluzione cavalcavia, invece, sarebbe più futuribile per avere un passaggio all’altezza di 6-7 metri della linea ferroviaria con sottostante il passaggio delle auto, ma su questo punto Nana mette in guardia: «Anche in caso di accordo fra tutti le parti ci vorranno almeno 2-3 anni prima di avere l’opera».
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