Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 21 Dicembre 2024
Pagelle sanità, i voti ai manager della provincia di Sondrio
Promossi i manager pubblici della sanità lombarda nel 2023, ma con voti più bassi di 7-10 punti percentuali rispetto ai due anni precedenti. Quelli immediatamente post Covid che avevano visto premiati i direttori generali, i loro staff, i loro collaboratori, per come avevano affrontato l’emergenza pandemica riuscendo a salvare, nonostante tutto, molte vite.
Oggi, il contesto è profondamente cambiato, i parametri di riferimento sono altri e, con ogni probabilità, sui punteggi pesa molto anche il tema enorme dello smaltimento delle liste d’attesa.
Va da se che nel 2021 i punteggi erano prossimi al 100, qual era stato il caso di Tommaso Saporito, allora direttore generale di Asst Valtellina e Alto Lario che si era aggiudicato un bel 96/100, oggi, con riferimento all’attività del 2023, non si va oltre il massimo di 85/100, con un minimo di 69/100.
E ad aggiudicarsi il massimo del punteggio è anche un direttore molto note ed apprezzato a Sondrio, qual è Lorella Cecconami, toscana, ma trapiantata nel capoluogo da anni, che ha ottenuto 85/100 in veste di direttore generale dell’Ats di Pavia, mentre il suo corrispondente sul territorio valtellinese, Raffaello Stradoni, in pensione da parecchi mesi, si è fermato a 71/100.
In buona posizione anche Alberto Zoli, nel 2023 direttore generale di Areu, l’Agenzia regionale dell’emergenza e urgenza, con 83/100, mentre ora è direttore generale all’Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda, e 83/100 anche per Massimo Lombardo, attuale direttore generale di Areu, e, lo scorso anno, a capo dell’Asst Spedali civili di Brescia.
Fra i nomi noti del promossi anche Maria Beatrice Stasi, oggi in pensione, ma fino allo scorso anno direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che ha totalizzato 75/100, mentre Tommaso Saporito, diretto generale di Asst Valtellina e Alto Lario, nel 2023, si è fermato a 69/100, contro i picchi di 96/100 del 2021 e di 86/100 del 2022.
Come detto i punteggi degli anni post Covid sono un poco “falsati” dalla stessa emergenza pandemica, ma per il futuro occorrerà lavorare molto sulle performance soprattutto in termini di sfoltimento delle liste d’attesa che rischieranno di incidere anche sulle premialità future. Al raggiungimento degli obiettivi è, infatti, legato un premio di produzione in denaro che riceve il direttore generale a beneficio della direzione strategica intera.
«Sono molto contenta del risultato raggiunto - dice Lorella Cecconami, direttore generale dell’Ats di Pavia - anche perché è la prima volta che la mia Ats arriva prima in classifica. Lo scorso anno eravamo arrivati terzi, pur con un punteggio maggiore, 93/100, ma quest’anno tutti i punteggi sono calati e sono stati rapportati alla media pre Covid. Qualche anno fa raggiungere il 90/100 era quasi una chimera. L’abbassamento attuale va inserito anche in questo ragionamento. Dopodiché, il risultato è merito di tutta la squadra, della mia direzione strategica con Silvia Liggeri, direttore amministrativo, Ilaria Marzi, direttore socio sanitario, e Stefano Boni direttore sanitario, ma non solo, tutti i 330 dipendenti fanno parte del team. Li ringrazio ad uno ad uno».
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