Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 19 Ottobre 2020
Ospedale Morelli
Sette i contagiati
Riaperta Medicina
Positivi al Covid un medico, tre infermiere e tre operatrici dopo un matrimonio a Gravedona. La figlia di un degente: «Mio papà ha preso il virus»
È tornato funzionante da sabato pomeriggio, ma la notizia è stata resa nota ieri da Asst Valtellina e Alto Lario, il reparto di Medicina del Morelli di Sondalo chiuso per un focolaio Covid.
Da martedì scorso, infatti, il reparto ha dovuto interrompere l’attività di ricovero e cura perché interessato dalla presenza, al suo interno, del coronavirus, insinuatosi proprio fra i suoi operatori.
I numeri
Sette quelli contagiati, un medico, tre infermiere e tre operatrici socio sanitarie, come precisano dalla Asst medesima, riscontrati positivi al Covid dopo essere stati sottoposti a tutte le verifiche del caso e in seguito alla partecipazione o al fatto di essere entrati in contatto con colleghi che hanno preso parte a una festa di matrimonio tenutasi il 3 ottobre a Gravedona.
E non è bastato, a scongiurare il peggio, il fatto che i festeggiamenti si siano svolti, per lo più, all’aperto. Purtroppo il Covid è riuscito ad inserirsi, diffondendosi, come sa fare molto bene, e mietendo le sue vittime. Che, essendo professionisti ed operatori in ambito sanitario, rischiano, a loro volta, di esportare il contagio nell’ambiente di lavoro con gravi ripercussioni anche sui pazienti. Da qui l’immediata chiusura del reparto, non appena scovato il focolaio, e il trasferimento dei pazienti lì ricoverati in Medicina a Sondrio.
Ricoveri
Non tutti, però, perché alcuni, come ci è stato segnalato dalla figlia di un degente, sono dovuti ricorrere al reparto Covid: «Smentisco la voce circolante secondo cui nessun degente di Medicina si sarebbe ammalato, perché uno esiste, ed è il mio babbo. Mio padre è stato trasferito nel reparto Covid - assicura la figlia -. Uno affida i propri cari alle cure dei medici, e mio padre ha 80 anni, per farli stare meglio, e invece si ammalano... È una cosa vergognosa - conclude - e spero si mantenga alta l’attenzione su questa vicenda e, parimenti, che nulla venga insabbiato».
Nel frattempo, in settimana, i pazienti giunti al Morelli e destinati alla Medicina sono stati ricoverati in Pneumologia, in attesa di completare il percorso di sanificazione di ogni camera, studio, angolo, del reparto interessato dal contagio. Che è stato aerato e rivoltato come un calzino, in modo da renderlo del tutto “pulito”, rispetto alla eventuale presenza del virus.
Al momento sarebbero ancora fuori servizio gli operatori contagiati, in quanto dovranno osservare strettamente il periodo di quarantena per poi essere risottoposti a doppio tampone di controllo e riprendere, quindi, la loro attività lavorativa.
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