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Giovedì 02 Giugno 2011
Osnago: alla "Lamperti"
a rischio cinquanta posti
Alla "Lamperti" sono a rischio cinquanta posti di lavoro. La tessitura, dopo aver deciso di trasferire l'unità industriale lecchese in Turchia, fa dietro front anche sul progetto di avviare una nuova attività industriale e al momento il management della Tessitura Carlo Lamperti non offre alternative industriali per lo stabilimento di Osnago
In incontri successivi, la proprietà aveva sottoscritto un impegno formale per la definizione di un piano triennale (del costo di circa 6 milioni di euro) che avrebbe portato alla riconversione della lavorazione, chiedendo ai sindacati di definire insieme gli ammortizzatori sociali del caso.La situazione precipita all'inizio di quest'anno: il titolare della Tessitura Carlo Lamperti lamenta che i contratti nazionali non consentono la flessibilità di orario di cui lui ha bisogno a Bergamo e che i lavoratori non collaborano nell'accettare norme differenti rispetto a quello che prevede il contratto di lavoro.
Non si può fare altro che prendere atto della situazione: "L'azienda a oggi non intende più riconvertire l'unità produttiva in lavanderia industriale come era stato convenuto e sottoscritto poiché non sussistono i requisiti per lo sviluppo del progetto industriale che peraltro non erano mai stati denunciati come condizionanti". Le organizzazioni sindacali hanno spiegato la situazione ai lavoratori "che hanno espresso la loro preoccupazione e incredulità davanti a una retromarcia tanto brusca quanto inaspettata. Si contesta il comportamento tenuto dall'azienda e la mancanza di un proseguo costruttivo".
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