Cultura e Spettacoli / Sondrio e cintura
Mercoledì 07 Ottobre 2020
Oscar della fotografia
Vince Pozzi, di Bormio
Premiato dalla Bbc
Scatto dell’anno per il fotografo di Bormio. «Che emozione, premio ambitissimo, come fare 13»
Andrea Pozzi premiato agli Oscar della fotografia: BBC Wildlife Photographer of the Year 2020, il concorso internazionale di fotografia naturalistica più prestigioso al mondo.
Orgoglio ed emozione per il 36enne di Bormio, fotografo naturalistico e storyteller, come ama definirsi lui, ovvero narratore di storie proprio attraverso il suo obiettivo.
E narra, davvero, una storia l’immagine intitolata “The forest born of fire”, realizzata durante una delle esplorazioni in solitaria nelle foreste vergini del Cile, che è stata premiata come Highly Commended nella categoria “Plants and Fungi”. L’immagine è strepitosa: si vedono piante come ombrellini in una zona geografica forgiata dalle eruzioni vulcaniche.
«Le piante si trovano di fronte ad un vulcano, dunque si tratta di una foresta nata dal fuoco come suggerisce il titolo – spiega Andrea -. Sono piante millenarie. Hanno la chioma alta perché sono in competizione con i faggi australi e, dunque, crescono e sviluppano la chioma in altezza». La foto farà parte della collezione WPY56 e sarà presentata alla mostra del Wildlife Photographer of the Year 56 niente meno che al Natural History Museum di Londra, a partire da metà ottobre. L’esposizione diverrà poi itinerante e raggiungerà più di 60 Paesi in tutti i continenti e milioni di persone in tutto il mondo. Le cento foto vincitrici sono state selezionate fra le oltre 49mila immagini inviate.«Il sogno di ogni fotografo è, ora, realtà – commenta entusiasta Andrea -. Mi auguro che questo riconoscimento possa rappresentare un gradino di quell’entusiasmante percorso artistico che mi concede il privilegio di vivere una vita speciale ed estremamente appagante».
«Ho scattato la foto nel maggio 2019, durante l’autunno australe, in Cile - racconta -. La premiazione sarà a metà ottobre via social».
Un traguardo ambito da molti che ora spetta a lui.
«Si pensi che qualche anno fa Kate Middlelton era presente alla premiazione - aggiunge - . Per ogni categoria sono solo quattro o cinque le foto premiate, dunque è come far 13 alla schedina. Sono molto emozionato. Dopo Londra la mostra raggiungerà, fra le 60 nazioni, anche l’Italia in particolare il Forte di Bard in Val d’Aosta. Inoltre la foto è comparsa su numerose e prestigiose riviste fra cui Forbes, CNN, National Geographic, Daily Telegraph, The Guardian». Quanto al perché Pozzi abbia scelto quella foto, «devo dire che, in base ai miei gusti, non era la foto su cui puntavo di più, ma la BBC promuove un concorso votato alla foto naturalistica documentaristica – aggiunge -. “The forest born of fire” è la foto che racconta un ambiente particolare, il pattern cromatico era appetibile. Non è una foto da social network quella che ti fa esclamare “Wow”, ma un’immagine che fa ragionare e pensare lentamente».
Pozzi, che è rientrato ad inizio marzo dalla Siberia, finché la situazione emergenziale non si calmerà ha ridotto i viaggi in giro per il mondo. In questi mesi ha tenuto tour fotografici sulle Dolomiti, ha in programma l’organizzazione di eventi, serate in cui parlerà di fotografia, mostre.
Sta scrivendo anche il secondo libro dedicato interamente alla fotografia, dopo il primo - “30” - che aveva un taglio autobiografico. Molti anche i riconoscimenti ottenuti, fra cui quelli ad “Asferico” per quattro anni consecutivi (il concorso italiano più prestigioso e uno dei più conosciuti in Europa), con tre foto premiate sia quest’anno che nel 2019. È stato premiato recentemente pure al concorso spagnolo “Montphoto” sempre con tre foto, in tre categorie diverse.
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