Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 23 Aprile 2016
Orde di cinghiali: Triangia dice basta
E scatta l’esposto
Stanchi di chiedere aiuto alle istituzioni gli agricoltori minacciano di rivolgersi alla Procura. «Denunciamo chi dovrebbe tutelare il territorio».
Le ha provate tutte. Partendo da Palazzo Muzio per arrivare sino ai vertici del Pirellone. Dal novembre scorso sino ad oggi, senza avere risposte. Esasperato, Mauro Gatti ora dice basta. È determinato a presentare un esposto in Procura, nei confronti delle istituzioni che devono rispondere sul territorio dei continui raid di cinghiali e cervi, animali selvatici che stanno creando non pochi danni all’agricoltura.
Come nel caso di questo pensionato che abita a Triangia: «Sia ben chiaro: non c’è alcun intento polemico nella mia denuncia, né tanto meno ce l’ho con gli animali. Ma non è possibile andare avanti così» dice indicando i danni che a più riprese cinghiali, cervi e caprioli hanno arrecato su alcuni terreni in località Vesolo, a mille metri di quota circa sopra l’abitato della frazione.
«Non si riescono più a falciare questi prati, dopo che gli animali li hanno devastati. Siamo costretti ad abbandonarli. Se andiamo avanti così, senza nessuno che prende provvedimenti seri, dobbiamo andarcene: è inconcepibile».
Ha parlato anche con il presidente di Regione Lombardia Gatti: «Per tre volte ho esposto a Roberto Maroni il problema, via telefono grazie alla trasmissione “Orario continuato” su Tele Lombardia. Così come ho denunciato i continui raid che si ripetono da anni anche all’assessore regionale all’agricoltura Giovanni Fava, sempre raggiunto grazie alla tivù». Come un fiume in piena, Gatti va oltre: «Un mese e mezzo fa circa ho avuto un incontro con il vice presidente della Provincia Christian Borromini. Ha preso nota, dicendo che mi avrebbe ricontattato, ma non l’ho più sentito».
Solo silenzi e rimpalli di responsabilità, che si sommano ad assenze: «Mai nessuno è venuto a vedere cosa sta succedendo. In che condizioni si trovano questi terreni».
In sostanza Gatti, a nome anche degli altri proprietari, a questo punto, chiede «che ci vengano date delle risorse, per sistemare questo scempio». Per giunta, tiene a sottolineare, «sono prati che si trovano all’interno del Parco del Rolla. Anche il Comune di Sondrio, dunque, potrebbe fare la sua parte. Sensibilizzare chi di dovere. Siamo anche noi cittadini di Sondrio».
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