
Cronaca / Lecco città
Mercoledì 26 Giugno 2013
Opere pubbliche,
patto contro le mafie
Siglato in prefettura il protocollo per la legalità: dalle imprese ai sindacati, un impegno morale
Regole più severe: l’obbligo di informazioni scatta già per contratti a partire da 250mila euro
Lecco
Firmato in Camera di Commercio il protocollo “per la tutela della legalità nel settore degli appalti dei lavori pubblici per la provincia di Lecco” voluto dalla Prefettura di Lecco. Alla presenza dell’assessore ai Lavori Pubblici della Provincia Stefano Simonetti, dei sindaci dei Comuni di Lecco, Calolziocorte, Valmadrera, Merate, Casatenovo, Mandello del Lario, dei sindacati e delle associazioni di categoria, oltre che di alcune aziende a partecipazione pubblia (Lario reti holding, Acel, Aler), il prefetto Antonia Bellomo con l’ausilio del capo di gabinetto Stefano Simeone, ha illustrato la “ratio” del nuovo protocollo. «Pensare che la lotta antimafia la possano fare solamente il Ministero dell’Interno e le forze dell’ordine – ha spiegato Simeone - è sbagliato. Per farlo, bisogna entrare in rete, rendere sempre più trasparenti i bandi, le imprese appaltanti. In una parola: far sapere a tutti quello che sta succedendo in cantiere».
La creazione di una rete con associazioni come Confindustria, Ance, sindacati, amministrazione provinciale, ha consentito di allargare il protocollo alla maggioranza dei soggetti appaltanti. Nel patto di sicurezza del 2011 erano già previste tutele antimafia dei comuni di Lecco e dei cinque comuni più grandi della provincia.
«Ma con il protocollo abbiamo allargato lo spettro di verifica ai maggiori enti partecipati come Lario Reti Holding e Aler. La cabina di regia di questo protocollo monitorerà l’efficacia del protocollo sul territorio, guarderà ai cambiamenti delle normative, e cercherà di rendere effettive le norme inserendole nei bandi».
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