Onore al grande Riccardo Cassin
«Siamo cresciuti alla sua scuola»
LECCO
Parole, immagini e tante emozioni e un parterre con tutto l’alpinismo lecchese che conta. Tanti aneddoti, qualche risata, ma soprattutto il ricordo di un uomo straordinario rimasto nella mente e nel cuore di tanti appassionati.
Circa 150 persone hanno riempito sala Ticozzi a Lecco martedì sera scorso per l’incontro “Cassin cento anni di vita, di avventura e di montagna” organizzato dalla Fondazione Cassin in collaborazione con Alpine Studio Editore.
I figliocci dello storico alpinista erano tutti presenti per il suo ricordo a 5 anni dalla scomparsa: da Gigi Alippi a Luigino Airoldi, dal Det Anghileri a Tino Albani. Presenti anche personalità importanti del mondo della montagna come Annibale Salsa, ex presidente del Cai nazionale.
Durante la serata è stato presentato, e letto in alcune parti, il primo libro di Riccardo Cassin, “Dove la parete strapiomba” del 1958, ora ripubblicato da Andrea Gaddi di Alpine Studio.
Sul palco Daniele Redaelli e gli alpinisti Alessandro Gogna e Rossano Libera hanno tracciato un ricordo dell’alpinista lecchese: «Io sono profondamente legato a questo libro – racconta Gogna -, quando ero un ragazzo a Genova sono andato in biblioteca e ho chiesto un libro di alpinismo, mi hanno dato “Dove la parete strapiomba” di Cassin. L’ho divorato».
Nel 1968 Gogna ha ripetuto la via Cassin alla Nord-Est del Badile in invernale, terminata l’impresa è stato invitato a Lecco: «Per me Riccardo è stato un maestro – prosegue – un uomo straordinario e visionario. Uno che ha sempre creduto nei giovani e nelle novità, ha fatto da chioccia e anche da padre a molti di noi».
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