Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 30 Aprile 2014
Oltre 120mila euro in enciclopedie
Famiglia truffata, parte la denuncia
I carabinieri di Merate hanno denunciato per truffa il rappresentante di enciclopedie, 50 anni di Lodi, che ha fatto pagare oltre 100 mila euro alla famiglia Fumagalli di Osnago nel corso di parecchi anni, ricorrendo, a quanto pare ad un trucco.
Che faceva, il truffatore? In pratica costringeva i malcapitati acquirenti a continui nuovi aggiornamenti con la promessa di inserimento in una fantomatica lista di persone da cui la casa editrice avrebbe ricomprato l’enciclopedia permettendo pure un discreto guadagno. E comunque ventilando la possibilità, anzi la probabilità, di rivenderla non ricavandone 120 mila euro, la cifra spesa, ma quasi 180 mila.
Vittime di questa truffa tre fratelli osnaghesi e la loro madre, che per prima ha iniziato gli acquisti dell’enciclopedia: Carlo, Daniela e Silvia Fumagalli e la loro madre, Mariangela. Tempo fa la madre aveva comprato l’enciclopedia da un’altra rappresentante della casa editrice, con l’intento di lasciarla in dote ai figli. Dal 2008 però subentra il secondo rappresentante, quello denunciato ieri dai carabinieri di Merate a cui si sono rivolti i fratelli Fumagalli. Ogni volta che si presentava dai Fumagalli, faceva prospettare la possibilità di rivendere l’enciclopedia, o di poterla restituire alla casa editrice. Per accedere alla lista degli utenti “privilegiati” con possibilità di restituzione, l’opera, a detta del rappresentante, doveva essere costantemente aggiornata.
E così il costo complessivo della monumentale enciclopedia, ben 270 volumi, cresceva sempre. I Fumagalli hanno continuato a sottoscrivere gli aggiornamenti basandosi sulla promessa di inserimento in questa lista, che li avrebbe fatti rientrare della spesa iniziata dalla loro madre.Ma stufi di questo andazzo, i Fumagalli si sono rivolti ad un avvocato ed hanno sporto querela ai carabinieri di Merate. Si sono anche rivolti alla nota trasmissione di Canale 5 Striscia la notizia, che ha realizzato un servizio andato in onda sabato sera. Un caso analogo era avvenuto tre anni fa ma allora la casa editrice si era detta estranea alla vicenda, visto che non ha mai riacquistato le opere vendute ai clienti.
Insomma, si tratterebbe di un’invenzione del rappresentante per continuare a far sottoscrivere aggiornamenti ai Fumagalli: avrebbe preteso, come ultime tranche da pagare, altri 20 mila euro complessivi dai tre fratelli e dalla madre.
La famiglia si è stufata di questa vicenda ed ha deciso di sporgere querela. I carabinieri hanno svolto i loro accertamenti e rilevato gli estremi per la denuncia per truffa.
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