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Giovedì 31 Maggio 2012
Olginate: Stucchi
presidente di Assil
È l'olginatese Aristide Stucchi il presidente nazionale di Assil, l'associazione nazionale produttori illuminazione aderente a Confindustria Anie. Stucchi, 42 anni, ingegnere laureato al Politecnico di Milano, è titolare della Aag Stucchi Group.
Con una crescita del 4% del volume d'affari dell'industria illuminotecnica italiana nel 2011, un miglioramento dell'export del 6,1% rispetto al 2010 e una tenuta del mercato interno che registra un più 3,2%, il settore è fra quelli che meglio sta resistendo alla crisi e che da oggi ha un nuovo presidente che succede a Patrizia Di Sano.
Stucchi, 42 anni, ingegnere laureato al Politecnico di Milano, è titolare della Aag Stucchi Group, presidente della Pfa e consigliere della fondazione per la salvaguardia della cultura industriale Badoni. Dal 2008 occupava la carica di Vice Presidente di Assil. Il core business dell'industria di Stucchi è proprio l'industria illuminotecnica che in Italia ha chiuso il 2011 con una crescita del volume d'affari complessivo del 4%.
«Il mercato dell'illuminazione nei prossimi anni subirà profonde trasformazioni - ha affermato Stucchi -. L'avvento delle nuove tecnologie potrebbe creare problemi di marginalità e di individuazione di nuovi criteri di valore aggiunto. La tecnologia led rappresenta senza dubbio il settore emergente, che necessita di essere costantemente monitorato da parte dell'Associazione per favorire il dialogo con i componentisti (driver - moduli) e con le aziende produttrici dell'apparecchio finito. La trasformazione in atto nel mercato fa sì che le tematiche da affrontare a livello associativo siano sempre più di tipo orizzontale e coinvolgano in egual misura aziende appartenenti ai diversi settori della catena dell'illuminazione».
Soprattutto per questo Stucchi ha annunciato di «voler portare a termine il percorso di rinnovamento della nostra struttura associativa per aumentare la nostra rappresentatività e preservare l'eccellente vissuto di esperienza e tecnologia di cui le nostre aziende sono depositarie».
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