Olginate: sciopero
alla "Greppi Holding"

Sciopero alla Greppi Holding di Olginate. I dipendenti dell'azienda che produce porte basculanti, serrande e porte tagliafuoco hanno protestato contro i ritardi nei pagamenti degli stipendi e la mancanza di versamenti dei fondi Cometa e dei fondi pensionistici.

g.morassi

OLGINATE - Nuovo sciopero alla Greppi Holding di via Concordia. I dipendenti dell'azienda che produce porte basculanti, serrande e porte tagliafuoco hanno deciso di incrociare le braccia per protestare contro i ritardi nei pagamenti degli stipendi e la mancanza di versamenti dei fondi Cometa e di fondi pensionistici. L'azienda ha annunciato l'imminente pagamento dello stipendio. Ma i lavoratori sono al limite e hanno messo in calendario una lunga serie di scioperi. Attualmente alla Greppi Holding sono impiegati una quarantina tra operai, commerciali e impiegati. I lavoratori in sciopero hanno detto: "L'azienda ci chiede di tenere duro perché sono tempi difficili, c'è la crisi e tanti clienti non pagano. Noi sopportiamo tutto e siamo stati più che disponibili ma sono anni ormai che riceviamo gli stipendi in ritardo e poi solo in parte. Anche prima di questa crisi". E aggiungono: "Per fare un esempio lo stipendio di gennaio ci è stato pagato al 50% il 15 febbraio e la parte restante il 4 marzo. La tredicesima è arrivata il 20 gennaio. Sono stati emessi solo pochi assegni al 40% per pagare gli stipendi di febbraio". Tutti si trovano in difficoltà. Come ci racconta un operaio: "Ho le bollette della luce e del metano che sono in scadenza e non so come pagarle". C'è chi poi ha difficoltà a pagare le rate del mutuo e chi anche a fare la spesa. Dall'azienda Francesco Ferraro, presidente e amministratore delegato fa sapere: "Siamo in ritardo di una quindicina di giorni ma c'è già la disponibilità della banca a erogare gli stipendi. Non capiamo le ragioni dello sciopero. Abbiamo salvato oltre 70 posti di lavoro quando c'è stato il concordato. In tre anni non abbiamo mai fatto un'ora di cassa integrazione per non danneggiare i lavoratori con uno stipendio ridotto". E rassicura: "Allo stato attuale non c'è nulla da temere, abbiamo un portafoglio ordini aumentato del 40% rispetto al 2008, ovvero alla precedente gestione. Chiuderemo il 2010 con un + 15% di fatturato (circa dieci milioni complessivi tra le unità di Olginate, Calco e Chiari) e presto apriremo una unità commerciale a Roma".

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Mercoledì 30 Marzo 2011

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