Cronaca / Merate e Casatese
Giovedì 18 Febbraio 2016
Olgiate. Rue Royale Diana
Sciopero per gli arretrati
I dipendenti dell’impresa chiedono alla proprietà di saldare le spettanze dovute dalla vecchia gestione
Sotto la pioggia, insieme ai sindacalisti, per un paio d’ore, ieri mattina, un gruppo di operaie della Rue Royale Diana di Olgiate Molgora hanno picchettato l’ingresso dell’azienda che produce costumi da bagno.
Una protesta contro la nuova proprietà per ottenere il saldo di sei mensilità arretrate e che risalgono agli anni precedenti.
Come previsto dal general manager Jader Alacchi, che ha acquisito la società nel maggio 2015 dalla famiglia Bechis, storica proprietaria del marchio, non tutti hanno risposto all’invito dei sindacati. In particolare, gli impiegati si sono presentati regolarmente al lavoro. Non è stato invece così per le operaie che, in massima parte, hanno preferito partecipare al presidio e allo sciopero di otto ore.
«Questa situazione - hanno ribadito Tiziano Cogliati della Cisl Femca - è determinata dal fatto che la proprietà non vuole farsi carico degli stipendi arretrati».
Per trovare un accordo, già all’inizio del luglio dello scorso anno, sindacati, Confindustria e proprietà si erano seduti attorno a un tavolo.
«Noi - ha ricordato Fabio Gerosa della Filctem Cgil - avevamo proposto una rateizzazione su dodici mesi. La proprietà aveva risposto con ventiquattro mesi. Abbiamo trovato un accordo su diciotto ma poi non c’è stata la firma».
Di conseguenza, l’accordo è rimasto sulla carta e attende di essere sottoscritto. «Se Alacchi intende pagare, noi siamo pronti a firmare», hanno aggiunto Lorenza Panzeri e Massimo Ferni.
Le più preoccupate sono naturalmente le operaie, che lavorano nell’azienda, prima a Merate e ora a Olgiate, da almeno una ventina d’anni, e che devono incassare cifre attorno ai 10 mila euro.
«Con qualcuno, la proprietà ha parlato direttamente. Con noi, invece, no. Per questo motivo, abbiamo deciso di scioperare. Da parte nostra - hanno concluso i sindacati - abbiamo dubbi sulla continuità di questa azienda perché non ci è stato spiegato in che modo intende andare avanti».
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