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Domenica 21 Novembre 2010
Oggiono: la rivolta
degli alluvionati
È stata animata da numerosi interventi dei residenti danneggiati, l'assemblea pubblica convocata da "Insieme per Oggiono", associazione che riunisce ex amministratori del centrosinistra ora all'opposizione. Secondo i cittadini l'esondazione si poteva evitare
È stata animata da numerosi interventi degli alluvionati, l'assemblea pubblica dell'altra sera convocata da "Insieme per Oggiono", associazione che riunisce ex amministratori del centrosinistra ora all'opposizione. L'obiettivo di «fornire dati il più possibile oggettivi ai cittadini» enunciato da Enrico Brambilla è stato perseguito anzitutto dall'ex assessore Luigi Longoni, che ha illustrato dati e progetti. A lui la platea - in particolare, Giovanni Besana residente al Peslago - ha però contestato «impegni assunti fin dal 1999: sono stati firmati atti, s'è detto “faremo” e, in buona parte, non s'è fatto. Le vasche di contenimento dei detriti trascinati dalle piene sono state pulite una sola volta, dopo numerose sollecitazioni dei residenti; il Gandaloglio che dovrebbe essere largo 6 metri è oggi in alcuni tratti pressoché scomparso. Nel suo letto sono cresciute addirittura le piante. Il territorio, lasciato privo di controllo, ha raggiunto livelli di degrado definiti “da incoscienti” durante l'ultima ispezione dei geologi. Tutto questo non è successo in un solo anno, da quando a Oggiono governano gli altri».
L'ex assessore Giuseppe Manzoni ha parlato di «soluzioni strutturali alle esondazioni», cioè del "progettone" firmato dall'ingegner Alessandro Paoletti, in itinere dal 2003 «per ottenere i permessi dalla Snam e dalle Ferrovie, l'assenso dei privati a cedere le aree: tutto filava fino al 2010 quando - ha rivelato - lo stesso progettista ha accusato il Comune di “trovare scuse per non attuare il progetto”».
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