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Giovedì 09 Giugno 2011
Oggiono: un giallo
i rifiuti alla Redaella
Escluso che si trattasse di fanghi, è stato assodato che l'ingente mole (ben 740 chilogrammi) di materiale è limatura di ferro e proviene da processi di lavorazione. <Al Comune costerà 700 euro smaltire il cumulo – tira le somme Ferrari – E' molto strano che il materiale sia stato abbandonato>
Escluso che si trattasse di fanghi, è stato dunque assodato che l'ingente mole (ben 740 chilogrammi) proviene pur sempre da processi di lavorazione. «Al Comune costerà 700 euro smaltire il cumulo – tira letteralmente le somme Ferrari – E' molto strano che un tale quantitativo sia stato abbandonato: solitamente gli scarti ferrosi vengono reimmessi nei cicli produttivi. Non si capisce perché disfarsene così; naturalmente, sarà ben difficile risalire all'autore del gesto a partire dal materiale: questo genere di lavorazione è molto diffusa nel territorio. Fortunatamente il ferro è privo di rilievo e pericolosità; siamo purtroppo stati abituati a ben altro».
Proprio la località Redaella era stata teatro in tempi non lontani di un ritrovamento assai più inquietante: amianto. «In quell'occasione – sottolinea amaramente Ferrari – la pubblica denuncia del rinvenimento produsse un'inattesa conseguenza: le lastre sparirono prima che potessimo effettuare la bonifica; chiaramente, non abbiamo mai più scoperto se siano state spostate altrove da chi le aveva abbandonate sin dall'inizio, allarmato dal clamore, o se siano state prelevate da qualcuno interessato a riutilizzarle». Quanto all'ultimo cumulo di ferro, nei giorni scorsi il circolo «Ilaria Alpi» aveva interpellato ufficialmente l'ufficio Ecologia del Comune allo scopo di ottenere «ogni e qualsiasi informazione relativa al ritrovamento».
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