Occupazione, pensioni, sanità: l’autunno della CISL Monza Brianza Lecco

Occupazione, pensioni, sanità. La CISL Monza Brianza Lecco, per voce del segretario generale Mirco Scaccabarozzi, detta le questioni centrali che il sindacato affronterà nel prossimo autunno.

«Come ogni anno ci lasciamo alle spalle il periodo di meritato riposo della pausa agostana e facciamo il punto della situazione sui temi centrali che affronteremo con la ripresa dell’attività produttiva e in vista delle prossime scelte politiche del Governo - spiega Scaccabarozzi - Guidati dai dati Anpal, diamo uno sguardo alle tendenze occupazionali per il periodo agosto-ottobre 2024. Sul territorio lecchese sono previste 6.460 assunzioni, con un saldo negativo di 510 unità rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente. Il nuovo personale verrà impiegato principalmente in aziende con meno di 50 dipendenti (il 55%) e si concentrerà per il 58% nel settore dei Servizi (1.020 nei servizi di alloggio e ristorazione, 730 nei Commercio, 1.010 nei servizi alle persone). Buone le prospettive anche per l’industria metallurgica, con 860 entrate previste, e per l’industria metalmeccanica ed elettronica con 620. Nel 61% dei casi, verrà richiesta un’esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Per una quota attorno al 25% si tratterà di personale immigrato e nel 36% dei casi saranno giovani con meno di 30 anni».

«Permane un problema di qualità e stabilità del lavoro - continua il segretario generale della CISL Monza Brianza Lecco - solo il 27% di coloro che troveranno lavoro potrà godere di un contratto a tempo indeterminato mentre il restante 73% dovrà accontentarsi di un contratto a termine. E questo nonostante continui a crescere la domanda non soddisfatta da parte delle aziende per il reperimento del personale, in particolare nella sanità e nel turismo. In oltre 54 casi su 100, infatti, le imprese prevedono difficoltà nel trovare i profili desiderati. Come CISL siamo convinti che per far incontrare domanda e offerta nella fascia alta è necessario mettere in campo nuove politiche attive e investire sulla formazione. Perché il lavoro sia più stabile e meglio pagato dovremo spingere come mai in passato su strumenti in grado di aumentare il suo valore aggiunto. Imprescindibile, a questo scopo, sarà rafforzare il sostegno alle produzioni strategiche e investire in digitalizzazione e formazione. Come CISL chiediamo che le risorse siano accessibili anche alle PMI e che vegano utilizzate mettendo al centro la persona e la qualità del lavoro, realizzando concretamente quella partecipazione dei lavoratori alla vita e agli utili di impresa, oggetto della Legge di iniziativa popolare che abbiamo presentato al Governo lo scorso anno. EU uno strumento fondamentale di politica industriale per garantire scelte aziendali condivise in grado di generare una crescita sostenuta e insieme sostenibile grazie alla corresponsabilità tra impresa e lavoro».

In merito alla Manovra economica per il 2025 - dice Scaccabarozzi - la Cisl chiederà al Governo di riconfermare le misure sociali, economiche e fiscali che abbiamo conquistato in questi anni, a partire dalla riduzione del cuneo fiscale per le fasce medio popolari e dall’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Chiederemo di dare continuità alla defiscalizzazione dei proventi della contrattazione nazionale e decentrata, da allargare ai settori pubblici, e di garantire l’indicizzazione delle pensioni. Su questo ultimo tema la posizione della CISL è chiara, la nostra richiesta è Quota 41 ma senza limiti di età o di ricalcolo con il metodo contributivo. Nondimeno pensiamo che è ormai imprescindibile dotaci di strumenti che garantiscano un futuro dignitoso ai nostri giovani, dalla pensione di garanzia al sostegno alla previdenza complementare, ed intervenire con forme di maggiore inclusione e flessibilità per donne, lavori gravosi e di cura. Sono misure di civiltà pienamente sostenibili che servono per dare certezze alle persone, in particolare alle ragazze e ai ragazzi incastrati in percorsi lavorativi frammentati che con il sistema contributivo puro rischiano di andare incontro a pensioni poverissime. Strettamente correlata al tema “pensioni” è la priorità , ormai strategica, del contrasto al cosiddetto “inverno demografico”, che incrocia le principali criticità del Paese. La precondizione è chiara: nessuno progetta di avere figli senza un lavoro dignitoso e senza le sufficienti reti di sostegno e servizi dedicati all’infanzia. Come già espresso più volte in passato, la sostenibilità sociale non è il punto di arrivo ma quello di partenza di una inversione di tendenza della crisi demografica. Anche dal punto di vista del sostegno al reddito occorrerà che l’Esecutivo faccia scelte conseguenti, privilegiando le politiche a sostegno della famiglia».

«Sul fronte della sanità - conclude il numero uno della CISL Monza Brianza Lecco - si stanno costituendo, nel solco della LR 22/2021, i piani di sviluppo dei Poli territoriali con l’obiettivo di realizzare un concreto spazio di integrazione tra i bisogni sanitari e i bisogni socio-assistenziali delle persone. In questo processo la CISL conferma il suo impegno nell’attività di monitoraggio e controllo di quanto viene realizzato sul territorio, a partire dai nuovi presidi sociosanitari, le case di comunità , luogo fisico dove tale integrazione si realizzerà . Parallelamente prosegue il confronto e la collaborazione con le ASST territoriali per l’individuazione di possibili azioni di contrasto alle lunghe liste di attesa per le prestazioni sanitarie. Rimane strutturale la carenza di operatori sanitari che determina condizioni di lavoro insostenibili. Sempre nella sanità si prospetta un autunno caldo sul fronte contratti, a partire dallo sciopero per il CCNL Uneba in calendario per il 16 settembre. Le priorità sono molteplici e sicuramente ci attendono scelte difficili dal punto di vista finanziario che vanno affrontate in maniera coordinata. Come abbiamo sempre fatto, noi della CISL ci confronteremo con il Governo senza pregiudizio ideologico».

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