Cronaca / Circondario
Sabato 28 Dicembre 2024
Nuovo magazzino a San Pietro al Monte: le stanze dei monaci saranno visitabili
Civate Ieri l’inaugurazione della struttura. Un momento segnato dal ricordo di don Gatti. Un impianto di illuminazione a led migliorerà la visione degli affreschi e degli stucchi
È stato l’arcivescovo monsignor Flavio Pace - originario di Monza e segretario del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani in Vaticano - a presiedere la messa che ieri, in San Pietro al Monte, ha accompagnato due momenti importanti: l’anniversario della scomparsa di don Vincenzo Gatti, dell’Istituto del Beato Angelico, sepolto accanto alla basilica e fondatore dell’“Associazione Amici di San Pietro al Monte”; ma, ancor più, l’inaugurazione del nuovo magazzino che correda la basilica e grazie al quale verranno poi aperte ai visitatori per la prima volta anche le antiche stanze dei monaci.
La nuova struttura è il frutto del lavoro immane dei volontari. Come infatti ha già avuto modo di testimoniare il presidente dell’Associazione, Serafino Castagna, «per creare il nuovo magazzino abbiamo rimosso 400 metri cubi di roccia durissima. Ci sono stati giorni in cui ci sentivamo come nella descrizione di monsignor Polvara, tanto appassionato dei nostri luoghi: come scalatori in parete, quando sembra di non riuscire più ad andare avanti, ma non si può tornare indietro».
Ieri il coronamento degli sforzi, toccando con mano la riuscita del progetto, alla presenza di una rappresentanza del “Beato Angelico”, oltre che naturalmente dei volontari, dell’amministrazione comunale - col sindaco, Angelo Isella - e della comunità dei fedeli, nonché delle maestranze che hanno collaborato. Il parroco di Civate, don Luca Civardi, ha sottolineato: «È una giornata importante perché vede la conclusione del percorso che ha portato alla costruzione del nuovo magazzino. Molto bello è anche constatare che l’affetto, per questo luogo e per don Vincenzo, continua a essere l’ingrediente principale che stringe attorno a San Pietro al Monte numerosissime persone».
Finora sono stati lungamente adibiti a deposito di materiali. «Ci sono già progetti - ha reso noto don Luca - condivisi con l’amministrazione comunale, da realizzare per riportare visitabili e conoscibili quegli spazi non aperti al pubblico come, appunto, le stanze dei monaci e una parte della cripta».
Conservazione
Il sindaco ha sottolineato «la presenza, sempre entusiasmante, di tantissime persone e volontari». Isella si è commosso nel ricordare don Vincenzo, «il cui impegno instancabile per San Pietro al Monte continua a vivere nell’operato dei volontari, custodi di bellezza, arte e fede. Quella di don Vincenzo è stata una storia d’amore per la basilica, che prosegue grazie agli “Amici di San Pietro”: è una storia bellissima che continuerà a portare sicuramente frutti e perpetuerà la conservazione di questo luogo per tutti coloro che verranno in visita».
Intanto, è stata completata anche la parte del progetto inerente l’impianto di illuminazione della basilica già visitabile, che ha incluso la riqualificazione dei sistemi con tecnologia a led e di domotica «in grado - come già riferito dall’architetto Roberto Spreafico - di dare migliore visibilità agli affreschi e agli stucchi». Il tutto, per circa 165.000 euro, di cui 85.000 donati dal Fondo comunità di Civate presieduto da Natale Castagna. Chiuso felicemente questo capitolo, San Pietro al Monte resta col fiato sospeso per il pronunciamento dell’Unesco, al cui alto patrocinio il sito è candidato con altri, lungo un itinerario definito seriale.
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