Cronaca / Merate e Casatese
Lunedì 19 Gennaio 2015
Nuovo cinema Lariano
Una cordata per riaprirlo
Il Comitato e il Comune lavorano al progetto per una cordata di gestori con l’azionariato popolare. Brivio: «Interessati, ma ancora alla fase di verifica se ci sono le condizioni. Costi alti e niente soldi»
Sarà la volta buona per il vecchio cinema Lariano? Qualcosa si muove. Lavori in corso tra il Comitato nato l’estate scorsa per iniziativa di un gruppo di filmmakers lecchesi e il Comune, proprietario della bella sala Liberty, vincolata dalla Soprintendenza e in malora da trent’anni, per ridarle la dignità che merita recuperandola all’uso a cui è sempre stata destinata.
Decaduta a cinema a luci rosse nei suoi ultimi anni di vita, ora il sogno è quello di ristrutturarla per ridare alla città uno spazio di cui si sente una mancanza «inaccettabile», come dice Sabrina Bonaiti, regista e ideatrice del “Comitato per un nuovo cinema Lariano”, a cui aderiscono Corrado Colombo, Gino Buscaglia, Paola Nessi, Paolo Cagnotto di Lecco Film comission, tanti giovani lecchesi che fanno cinema e un lungo elenco di intellettuali lecchesi.
Il Comune c è un interlocutore interessato, disponibile e attivo. A dirlo è il sindaco Virginio Brivio che si premura comunque di mettere le mani avanti, per non alimentare aspettative che potrebbero andare deluse: «Non siamo in grado di mettere le risorse per fare di questo progetto una priorità. Se affermassimo questa cosa prenderemmo in giro i cittadini . Si tratta di un progetto ancora acerbo - premette il sindaco - perché dobbiamo ancora capire se valga davvero la pena di ripristinare le funzioni originarie del Lariano. Insomma siamo all’inizio».
Un gestore o una cordata di gestori potrebbe ristrutturare il vecchio cinema ottenendolo in comodato d’uso per 20 o 30 anni: solo una delle ipotesi al vaglio, mentre il Comitato si adopera per coinvolgere la Fondazione Cariplo, gli imprenditori lecchesi e anche i cittadini. «Pensiamo a una sottoscrizione pubblica - dice Bonaiti -, invitiamo la città a partecipare alla riappropriazione del proprio spazio cinema con una forma di azionariato popolare. Compra una poltrona o anche solo un mattone, l’invito che rivolgeremo ai lecchesi».
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