Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 03 Febbraio 2017
Nuove tariffe nel parcheggio dell’ospedale
Sosta gratuita per i primi dieci minuti, riduzione dei costi notturni e una revisione nelle ore diurne per semplificare i pagamenti e la distribuzione del resto.
Nel nuovo parcheggio di via Stelvio con il regolamento di utilizzo arrivano anche alcune novità sui costi della sosta, dopo la fase di rodaggio che nelle scorse settimane è stata accompagnata da parecchie lamentele e polemiche - come si ricorderà - per alcuni problemi del sistema post-pay.
In questi giorni, dopo il primo mese di apertura dell’area di sosta, la giunta comunale ha approvato il regolamento di utilizzo e ha fatto il punto sulla fruizione del posteggio, decidendo poi di introdurre alcune modifiche alle tariffe.
Ci sarà uno “sconto” per l’orario notturno e una riorganizzazione delle fasce durante il giorno, dalle 8 alle 20. «Per rendere più appetibile l’utilizzo nelle ore serali e notturne abbiamo introdotto una riduzione del costo, che passa da 30 centesimi all’ora a 50 centesimi ogni due ore – spiega l’assessore Michele Iannotti -, sempre con la sosta minima fissata a 50 centesimi. Nelle ore diurne, invece, la tariffa da 50 centesimi sarà applicata a partire dalla quarta ora di sosta, anziché dalla quinta come fatto nella fase iniziale».
Ma c’è anche un’altra novità sui costi del posteggio durante il giorno, pensata per agevolare i pagamenti e l’erogazione del resto. Se infatti la sosta minima (50 centesimi per 40 minuti) e la tariffa di 70 cent per la prima ora restano invariate, dalla seconda alla quarta ora di utilizzo il costo sarà sempre di 80 centesimi, ma con una tariffazione applicata a “blocchi” di 40 minuti. Da questi giorni, dunque, si pagherà un euro per la sosta fino ad un’ora e 20 minuti, un euro e 50 cent per lasciare l’auto posteggiata fino a due ore, due euro per la sosta fino a due ore e 40 minuti, 2,5 euro per tre ore e 20 minuti e, infine, tre euro per quattro ore. In questo modo per la maggior parte dei pagamenti sarà richiesta una “cifra tonda”, semplificando così la distribuzione del resto in moneta.
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