Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 21 Marzo 2019
Nuova mobilità a Sondrio, confronto aperto ma è assente il pubblico
Disertata la serata all’auditorium Torelli. Tecnici e Comune hanno comunque illustrato temi e iter.
Una cinquantina di persone in tutto, per lo più consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, assessori e qualche commerciante. Troppo grande l’auditorium Torelli per l’incontro pubblico di confronto, il primo, organizzato martedì sera dall’amministrazione comunale nell’ambito della revisione del piano generale del traffico urbano. Un’occasione importante di ascolto e di partecipazione che la città non ha potuto o voluto cogliere, ma che comunque ha dato vita ad un interessante scambio di informazioni con interventi puntuali dei presenti. Al tavolo dei relatori l’ingegnere Andrea Debernardi insieme alla collega Chiara Taiariol della Meta, la società di Monza che si sta occupando del progetto di revisione per conto dell’amministrazione comunale. In prima fila il sindaco Marco Scaramellini.
Ad introdurre la serata l’assessore alla mobilità Carlo Mazza che ha ricordato l’obiettivo della serata: raccogliere le opinioni e le esigenze dei cittadini per rendere il processo quanto più aperto e partecipato.
È toccato poi a Debernardi spiegare il senso del lavoro iniziato a gennaio e che dovrebbe chiudersi dopo l’estate. «Siamo ancora nella fase iniziale - ha detto -, non abbiamo conclusioni da tirare. Importanti sono le segnalazioni dei cittadini che ci aiutano a fare un censimento delle questioni aperte e, al tempo stesso, a ponderare le aspettative della cittadinanza rispetto agli spazi pubblici di Sondrio. Noi che veniamo da fuori, stiamo imparando anche attraverso i racconti come funziona o non funziona la città. Stiamo cercando di assumere la maggior parte di punti di vista possibile». Il piano generale del traffico si occuperà di tutta la mobilità, anche se, evidentemente,per servizi ferroviari e di trasporto pubblico la responsabilità è in capo ad altri.
«Lavoreremo seguendo quattro fasi - ha proseguito Debernardi -: l’identificazione dei temi del piano (cioè dei problemi che dovranno essere risolti); l’elaborazione dell’analisi conoscitiva (rilevazioni delle strade e del traffico, esame della domanda di mobilità, simulazione dei flussi); lo sviluppo della diagnosi dei problemi e definizione degli obiettivi e delle strategie di intervento (anche alternative tra loro) e l’identificazione degli interventi del piano». Di pari passo con il piano sarà sviluppata anche la Valutazione ambientale strategica (Vas) che non è obbligatoria, ma fortemente consigliata e che è partita la settimana scorsa. Già stilata la bozza della prima “carta delle criticità” esistenti che prende in esame sette grandi temi, «ma - ha specificato Debernardi - l’elenco è aperto». Si parte da nucleo storico e Ztl che include ambiti caratterizzati in modo molto differente uno dall’altro. «L’asse commerciale pedonalizzato di via Dante e via Beccaria - si legge nella bozza - si mantiene assai vitale, cosa che determina diversi problemi di accesso, sosta e fermata per il carico e scarico nella vicina piazza Cavour. L’ambito più interno, tra via Lavizzari e via Angelo Custode, pur ospitando un patrimonio storico-architettonico di notevole interesse, è invece povero di attività commerciali e necessiterebbe di una riqualificazione. Tra queste due zone il comparto residenziale di piazzetta Gualzetti tende ad attrarre flussi di traffico sproporzionati».
Il secondo macro tema interessa la Sondrio alta (castel Masegra, area ex Fossati, Moncucco e Ponchiera), «insediamenti che presentano problemi comuni di accessibilità veicolare». La valorizzazione del castello, anche attraverso un possibile collegamento meccanizzato con il centro potrebbe creare problemi di sosta. Il riutilizzo dell’aerea ex Fossati renderebbe disponibili spazi preziosi, ma potrebbe attrarre carichi veicolari aggiuntivi.
Il terzo step interessa le zone centrali. Le principali segnalazioni riguardano le intersezioni Stelvio-Fiume-Piazzi e Fiume-Trieste interessate da flussi veicolari intensi e Trieste-Colombaro-Carducci che risulta poco sicura soprattutto per pedoni e ciclisti. C’è poi la ciclabilità, nota dolente perché nonostante l’uso massiccio di biciclette la rete delle corsie dedicate risulta discontinua e pericolosa e non sufficientemente sviluppata nel collegamento con le frazioni, in particolare Mossini e Ponchiera. Sotto i riflettori anche le tre direttrici di accessibilità (da est e l’ospedale, da sud e da ovest e il parco Bartesaghi); e la parte relativa alle frazioni e dunque Mossini, Sant’Anna, Pradella e Triangia. Nella Sondrio di sopra le maggiori segnalazioni riguardano i problemi di accessibilità al centro, piuttosto che - nel caso di Mossini - flussi di attraversamento impropri. Ultimo punto la rete del trasporto pubblico urbano.
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