Economia / Sondrio e cintura
Sabato 01 Giugno 2019
Nuova frontiera per il turismo con i piccoli borghi
Presentata la guida “Assaporiamo la Valtellina”. L’assessore regionale Magoni: «Il turista è cambiato, la priorità è scoprire la Lombardia in modo certosino».
«Il turista è cambiato e ha voglia di conoscere i piccoli borghi, anche per scoprirne i sapori tipici». Ecco il punto di vista espresso da Lara Magoni, assessore al Turismo della Regione Lombardia, nel corso dell’intervento che l’ha vista impegnata giovedì sera a Milano in occasione della presentazione della guida “Assaporiamo la Valtellina”.
La rappresentante della giunta guidata da Attilio Fontana ha spiegato la strategia dedicata al turismo, che prevede l’assegnazione di risorse ai piccoli Comuni per valorizzare i borghi montani. «La priorità è far conoscere la Lombardia in un modo più certosino – ha spiegato -. Tutti sappiamo quali sono le destinazioni più famose, ma c’è un mondo di piccoli borghi che meritano di essere apprezzati meglio». Nel primo anno di attività sono stati curati specifici percorsi, ad esempio Viaggio #InLombardia che ha sostenuto progetti a Gerola Alta, Piuro e in Valmalenco.
«La priorità viene data ai paesi più piccoli per fare in modo che possano recuperare risorse finalizzate alla promozione del territorio - ha aggiunto -. Il turista è cambiato e ha desiderio di conoscere e vivere esperienze diverse rispetto a quelle molto più note e normali che sono state promosse finora. Nei piccoli borghi ci sono tesori e unicità, queste particolarità possono essere trasmesse dalla Valtellina anche attraverso il ricettario che è stato presentato a Sondrio e Milano».
Nello showcooking che si è tenuto proprio a giovedì sera, gli chef valtellinesi hanno preparato piatti originali. Non solo pizzoccheri e sciatt, insomma. Sono stati serviti - il lungo elenco rende l’idea della varietà delle proposte - “primizie d’autunno” (da Michele Bormolini dell’Hotel Spöl di Livigno), crema di polenta, polenta soffiata con gemme d’abete, rognone di coniglio e gamberi di fiume (Stefano Ciabarri de Il Cantinone di Madesimo), filetto di trota della Valmasino (Gianni Tarabini de la Preséf di Mantello).
Non solo questo. Anche ravioli di grano saraceno con trota della Valmasino, pesto di ortiche e frutti rossi di lampone (Antonello Tognolini del Combolo di Teglio), gnocchi ripieni di patate viola con ortiche e crema di caprino fresco (Roberto Tonola della Lanterna verde di Villa di Chiavenna), cilindro di mela della Valtellina, cotta al nebbiolo, gelato alla vaniglia e zabaione al Vertemate passito (Massimiliano Tusetti de Al Filò di Bormio) e filetto di maialino, Casera stravecchio, patate di montagna e mele di Valtellina (Andrea Usuelli de Il Poggio di Poggiridenti).
«Abbiamo portato la tradizione, ma anche la capacità di rivisitare e inventare, proponendo prodotti locali in modo originale e facendo squadra», ha spiegato Fabio Valli, rappresentante di Confcommercio. A poco più di un’ora di auto dalla Valtellina, ha concluso Valli: «c’è un mercato importantissimo, un bacino in continua evoluzione e crescita, che ci apre le porte per farci conoscere».
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