Cronaca / Lecco città
Venerdì 11 Marzo 2016
Novecento profughi a Lecco
Quante vite dietro i loro volti
Lecco, auditorium pieno per la serata voluta da Decanato e associazioni. Padre Cupini: in questi anni siamo cambiati, lasciamoci contaminare
Pensare globalmente e agire localmente. Ma anche creare reti e ridurre le distanze per comprendere un fenomeno complesso, globale ed epocale come è quello delle migrazioni. Un fenomeno che in maniera più visibile e carica di sfide interpella oggi amministrazioni e cittadini del Lecchese, per la presenza sul territorio di oltre 900 profughi.
Sono alcune delle linee che sono emerse dalla serata di giovedì, promossa dal Decanato di Lecco in collaborazione con numerose associazioni del territorio sul tema: “Siamo tutti migranti”. Secondo appuntamento di una serie dedicata all’“Umanità in cammino”, che sarà seguito dallo spettacolo “Il riscatto” di e con Mohamed Ba, il primo aprile alle ore 21, sempre presso la Casa dell’economia di Lecco, l’altra sera gremitissima.
«In molte delle nostre storie familiari ci sono vicende di migrazioni – ha introdotto Matteo Ripamonti della Caritas di Lecco -. Ma anche la nostra esperienza di vita sul territorio si è confrontata con l’avvento e l’integrazione di vari flussi migratori: dal sud Italia, dall’Albania e dal Nordafrica e poi, via via, da tutto il mondo. Oggi ci troviamo di fronte a un fenomeno nuovo, quello dell’arrivo nel nostro Paese e sul territorio lecchese di moltissime persone in fuga da situazioni di crisi e di miseria. Questo fenomeno ci interroga e ci spinge a capire e ad agire, a guardare oltre quello che ci raccontano i media, per riconoscere nell’altro una persona e possibilmente un fratello».
Anna Pozzi, giornalista lecchese e autrice del libro “Mercanti di schiavi”, ha aggiunto: «Nel mondo oggi ci sono 60 milioni di migranti forzati: uomini, donne e bambini che fuggono da guerre, violenze, terrorismo, regimi liberticidi, violazioni dei diritti umani, discriminazioni e violenze. Ma anche da fame, miseria e, sempre di più, da disastri ambientali. Nel corso del 2015, un milione di profughi si è riversato in Europa, 153 mila in Italia».
Lasciarsi contaminare reciprocamente è stata la provocazione lanciata al termine dell’incontro da padre Angelo Cupini della Comunità di via Gaggio. Che ha ricordato l’impegno di tante realtà del territorio che regolarmente si confrontano sulla situazione dei profughi e più in generale su come la presenza di migliaia di stranieri abbia già trasformato il nostro territorio in una realtà sempre più multietnica.
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