Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 14 Dicembre 2017
Non una: Albosaggia ne ha premiate sette
Le maestre in pensione
Donna dell’anno 2017: amministrazione e Fondazione hanno voluto esprimere così la propria gratitudine. «Con voi i nostri figli amati e coccolati come a casa».
«Il valore dell’insegnamento è fondamento di vita, è gettare il seme prezioso del desiderio di imparare, è il doveroso compito di innalzare la bellezza che vige innata in ogni bambini». Ha detto nove volte grazie a sette maestre domenica pomeriggio il sindaco di Albosaggia Fausto Giugni. Ha ringraziato Antonella Rainoldi, Sara Tocalli, Doriana Paganoni, Rita Valesini, Candida Perregrini, Vilma Romeri e Zenaide Marveggio.
Non una “Donna dell’anno 2017”, bensì sono sette quelle hanno ricevuto l’ambizioso riconoscimento, che, da tempo ormai, l’amministrazione comunale insieme alla Fondazione Albosaggia consegna sotto l’albero di Natale durante i mercatini.
Abituate a lavorare sempre dietro le quinte, visibilmente emozionate, hanno preferito non commentare, raccogliendo i tanti applausi che si sono levati dal pubblico radunatosi sulla piazza del municipio, imbiancata dai fiocchi di neve, intorno alle 16.«Una scelta ardua, non semplice - ha preso la parola dal palco Paolo Messina, direttore della Fondazione che da 13 anni organizza la due giorni di mercatini -, anche perché ad Albosaggia le donne sono brave: sono tutte speciali». Allora si è deciso di dedicare il premio “Donna dell’anno” alle maestre in pensione, che hanno concluso la loro attività lavorativa in questi anni «per esprimere – ha proseguito il primo cittadino – tutta la nostra gratitudine per i momenti passati insieme ai nostri bambini». Il primo grazie, per l’appunto «per come avete saputo prendervi cura di loro con affetto materno, ma allo stesso tempo aiutandoli a superare con sicurezza i primi stacchi». Grazie per la seconda volta, «per la pazienza dimostrata ogni giorno». E ancora avanti con i ringraziamenti «per aver insegnato loro con impegno e dedizione, facendo in modo, che ci dimostrassero fieri i loro piccoli traguardi».
Un lavoro, quello della maestra, non semplice: «Vi ringrazio per aver saputo gestire al meglio anche le situazioni più delicate». Giugni non ha trascurato neanche i lavoretti, che insieme agli alunni queste sette donne in cattedra hanno realizzato per ogni ricorrenza e festività. «Grazie per aver fatto in modo che i nostri bambini varcassero la soglia dell’asilo e della scuola sempre con il sorriso», ma anche «per averci sempre reso partecipi dei loro progressi e delle loro piccole, ma grandi conquiste», oltre che «per i vostri insegnamenti che li hanno formati, preparandoli ad affrontare la vita». E Giugni ha concluso con quello che lui stesso ha definito «forse il grazie più importante: per averci regalato ogni giorno la serenità di sapere i nostri figli al sicuro, amati e coccolati come a casa».
A premiare con una targa e con un mazzo di fiori sul palco assieme al sindaco, oltre a Messina, il vice sindaco Stefano Piasini, l’assessore alla Cultura e Istruzione Michele Giugni, l’assessore alle Politiche giovani e sociali Elena Farina e il presidente della Fondazione Gelsi Bagini.
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