Cronaca
Giovedì 31 Ottobre 2019
Non è più la Svizzera di una volta
Adesso anche i treni sono in ritardo
Le Ferrovie federali ammettono il problema e annunciano l’intenzione di procedere all’assunzione di mille macchinisti
Cade un mito oltre “ramina” (così è chiamata in Ticino la rete di confine) e la conferma giunge, senza filtri, dai diretti interessati ovvero le Ferrovie federali svizzere, da anni o meglio da decenni paradigma di precisione. «La puntualità è a volte inadeguata sia a livello regionale che su singole rotte», l’ammissione della società di trasporto che già a dicembre dello scorso anno, forse intuendo la piega che avrebbero preso le cose nel 2019, hanno lanciato l’iniziativa “Puntualità dei clienti 2.0”. Uno screening interno che ha evidenziato alcune pecche, come il fatto che «nei giorni di punta capita che non ci siano macchinisti a sufficienza e gli addetti siano sotto pressione».
E, non a caso, lo scorso giugno, l’azienda ha parlato apertamente di «carenza di personale», con la ricerca - da qui ai prossimi 5 anni - di ben mille macchinisti, strizzando l’occhio anche ai frontalieri. Tema questo che ha aperto un ampio dibattito oltreconfine. I treni che non spaccano più il secondo rischiano di diventare un “caso nazionale”, con un intervento a gamba tesa anche da parte della politica. Nel frattempo si studiano soluzioni “tampone”, su tutte un programma operativo destinato a fare scuola anche in altri Paesi.
L’hanno ribattezzato “first in, first out”: in buona sostanza partirà per primo il treno che in quel momento sta rispettando l’orario senza attendere che al ritardo di un convoglio si sommi il ritardo di un altro convoglio in attesa. Una misura che dai Cantoni Berna e Vallese approderà ben presto anche in altri Cantoni svizzeri.
Certo, il tunnel ferroviario del Gottardo - il più lungo al mondo coi suoi 57 chilometri - ha messo a dura prova i meccanismi svizzeri, rodati da tempo. Convivere con 10 mila passeggeri in più e 75 mila tonnellate di merci al giorno è impresa non alla portata di tutti e così anche le Ffs hanno dovuto ben presto fare i conti con la popolarità del nuovo tunnel targato Alptransit.
E dietro l’angolo c’è l’inaugurazione di un altro tunnel ferroviario, quello del Ceneri, che collegherà Lugano a Bellinzona. Da Berna comunque nessuno ha intenzione di “subire” gli eventi. Solo un paio di mesi fa, uno studio condotto nella vicina Confederazione - cantone per cantone, per non dire stazione per stazione - aveva evidenziato che «la rete ferroviaria elvetica è la migliore d’Europa per quanto concerne la puntualità dei treni, i chilometri percorsi per passeggero e gli incidenti», facendo leva su un dato di assoluto rilievo, ovvero che ogni cittadino svizzero percorre in treno 2.451 chilometri l’anno, contro i 1.400 dei francesi e i soli 800 chilometri dei nostri connazionali.n
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