Cronaca / Lecco città
Giovedì 12 Novembre 2015
Non chiamatelo museo
Osservatorio dell’alpinismo
«Pronto entro fine gennaio o inizio febbraio». Nell’ambiente all’ultimo piano del Palazzo delle Paure percorsi multimediali diversi per adulti e scolaresche
«Entro fine gennaio o inizio febbraio saremo pronti».
È questa la notizia più importante uscita dall’incontro avuto oggi al Palazzo della Paure tra l’amministrazione comunale, la ditta Hgv Italia che allestirà l’osservatorio dell’alpinismo lecchese, la Comunità montana, Acal e la stampa prima di iniziare l’installazione. Un’ora per spiegare i lavori in partenza della ditta pugliese che si è aggiudicata il bando per dare forma alla grande novità museale del 2016 a Lecco che si attende da anni.
Presenti le assessore comunali Francesca Bonacina e Simona Piazza, Carlo Greppi presidente della Comunità montana, l’amministratore delegato di Hgv Italia Nicolangelo De Bellis e tutti i rappresentanti di Acal (Associazione culturale alpinistica lecchese), a sorpresa c’era anche Giovanni Spada presidente dei Gamma, gruppo che lo scorso anno è uscito da Acal insieme ai Ragni della Grignetta. Spada dice: «Se condividiamo il progetto potremmo pensare a rientrare nell’associazione, ma lo deve decidere il consiglio non io personalmente».
De Bellis ha parlato nella stanza dove entro cento giorni dovrà essere terminato l’allestimento dell’osservatorio: «Non sarà un museo – spiega -, non sarà una vetrina dove ammirare gli oggetti del passato, altrimenti non sarebbe bastato tutto il Palazzo delle Paure. Sarà un osservatorio multimediale dedicato all’alpinismo lecchese con cinque o sei percorsi differenti adatti sia alle scolaresche sia agli adulti. Stiamo già lavorando, entro inizio febbraio al massimo avremo finito. Siamo un’azienda che ha allestito decine di musei in tutta Italia riguardo i beni culturali, ora ci cimentiamo con una materia nuova, l’alpinismo. E per primi ci mettiamo la faccia».
Lo spazio dedicato all’osservatorio si trova all’ultimo piano di Palazzo delle Paure in piazza XX settembre, sono circa 100 metri quadrati dove racchiudere una storia lunga più di un secolo fatta da decine di uomini famosi in tutto il mondo per le loro imprese. «Nel trovare i contenuti a questo osservatorio – prosegue De Bellis – sarà tutto il territorio a dover aiutarci nel farlo nel migliore modo possibile e qui chiedo a tutte le associazioni di supportarci in questo sforzo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA