
Chiuro Non è bastato ridurre le spese al minimo garantendo comunque la qualità dei servizi erogati: il Comune di Chiuro per chiudere in pareggio il bilancio di previsione 2013 ha dovuto ritoccare sia l’Imu che l’addizionale Irpef. Rimasta invariata sulla prima casa e sugli edifici rurali, l’imposta municipale unica per i gli immobili commerciali aumenterà dallo 0,81 allo 0,86 per cento, mentre l’addizionale Irpef è salita dallo 0,6 allo 0,7.
«La situazione è veramente critica e purtroppo ricade sui cittadini - spiega il sindaco Tiziano Maffezzini -. Fare l’amministratore diventa difficile quando si è costretti a fare i conti con uno Stato centralista che ha fortemente penalizzato i Comuni in una logica di tagli lineari che colpisce chi opera con coscienza rispetto a quanti non hanno mai curato la spesa pubblica».
Il taglio dei fondi
Per il Comune di Chiuro i tagli dei trasferimenti statali in due anni ha raggiunto quota 200mila euro: «Un primo taglio l’anno scorso di 120mila euro, a cui se ne sono aggiunti quest’anno altri 80mila. Abbiamo effettuato ulteriori tagli alle spese che oramai sono ridotte al minimo per garantire comunque il livello di qualità dei servizi fino ad oggi erogati e non abbiamo aumentato le tariffe (acquedotto, fognatura, depurazione, mense scolastiche, trasporti scolastici ancora gratuiti), ma ciò è stato insufficiente far quadrare i conti».
Si è ritenuto necessario portare «l’addizionale Irpef dallo 0,6 allo 0,7, ma per evitare di gravare sui redditi più bassi – sottolinea il primo cittadino - è stata introdotta la fascia di esenzione alla soglia di 10.000 euro che consente di non far pesare l’addizionale sui redditi più bassi e renderla più equilibrata».
E per l’Imu, Maffezzini ricorda come <l’imposta sugli immobili di categoria D (fabbricati rurali strumentali) finisca allo Stato. Inoltre resta l’incertezza sulle modifiche che saranno apportate dal governo in materia, il che non consente di conoscere ancora con chiarezza quanto sarà l’importo che entrerà nelle casse comunali».
Ad aggravare il quadro, già di per sé non semplice, «l’introduzione del Patto di stabilità ed il blocco quasi totale degli investimenti che ci permetterà a malapena di portare a compimento le opere già avviate. In questa condizione non è possibile alcuna programmazione e nessuno sguardo verso il futuro che appare sempre più difficile» la denuncia di Maffezzini che ritiene «sia inutile parlare di ripresa economica e di taglio delle tasse, se poi si costringono i Comuni ad applicare imposte inique ai cittadini per far quadrare i conti».
Il bilancio familiare
Cittadini che a loro manifestano da più parti difficoltà a far quadrare il proprio bilancio famigliare, tant’è che il Comune di Chiuro ha deciso di accantonare dei fondi per dare risposte concrete a chi, bussando alla porta del municipio, chiede aiuto: «Nel bilancio di previsione, oltre alle somme destinate agli interventi per il sostegno dell’attività scolastica, dei relativi trasporti, la frequenza scolastica e l’assistenza domiciliare è stato introdotto un fondo per far fronte alle condizioni di disagio economico e sociale che si stanno verificando anche nel nostro Comune. La situazione economica locale, pur non avendo raggiunto i livelli difficili presenti in altre aree, è comunque complessa e richiede la massima attenzione anche da parte dei Comuni. Quindi abbiamo accantonato dei fondi per far fronte alle situazioni di disagio».
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