Dopo un mese dalle elezioni siamo ancora al palo. Se si dovesse fare, che governo potrebbe essere? Un indagato, un ex comunista, un padano come possono far collimare i loro interessi per fare quelli degli Italiani? Se dovessi sbagliare chiedo in anticipo scusa. Dobbiamo fare leggi e provvedimenti per ritornare a far correre la nazione Italia. Siamo l'unico paese del G7 con l'economia in recessione. La scusa della crisi a livello mondiale non è più valida, la crisi è nella testa e nella capacità di chi dovrebbe governare. Il commissario Ue Reading ha evidenziato che per efficienza e velocità siamo terz'ultimi in Europa, prima di Malta e Cipro.
Gianfranco Longhi
Un mese d'inutile rituale, almeno fino al colpo di reni di ieri di Napolitano. A Bersani per capire che con Grillo non c'era trippa, potevano bastare due giorni. Poi avrebbe dovuto guardare ad altro. Ad altri. Il Pd aveva, e ha, le risorse per proporre novità. Bersani si è rifiutato, piegandosi alla nomenklatura, di riconoscerne l'esistenza e il possibile uso. E ora la nomenklatura, irritata, gli chiede conto d'essersi a se stessa inchinato. Un tragico paradosso.
Napolitano ci farà uscire dalle secche? È la più difficile delle imprese cui ha atteso nel settennato. Di certo, ieri ci ha sorpresi con la trovata dei saggi. Nessuno può fare pronostici, ma se grazie a un governo di transizione le elezioni anticipate si allontanano, la situazione decanta, vien fatta una nuova legge elettorale e si fronteggia l'emergenza economica, anche l'impossibile può diventare possibile. Soprattutto se il nuovo presidente della Repubblica verrà da una scelta condivisa e non di parte. Ma van fatte proposte praticabili, da sinistra e da destra. Specialmente da destra. Ispirate da un alto profilo e non da bassi calcoli.
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