
( foto Gianatti)
«Noi e l’Europa, priorità chiare»
La discussione dopo il voto. Tasse, sblocca cantieri, burocrazia: da Confartiganato e Api un invito al Governo ad accelerare. «Sarà dura dopo il risultato elettorale, ma servono aiuti alle piccole imprese» - La Cisl: «Investimenti per il lavoro».
Probabilmente in Europa l’Italia conterà di meno, ma adesso si sblocchino i cantieri in Italia. Dopo il risultato delle urne Gionni Gritti, presidente di Confartigianato imprese Sondrio, rileva che fra le priorità di Matteo Salvini, il vero vincitore della sfida elettorale in Italia, ci sono l’abbassamento delle tasse, la Tav e lo sblocco dei cantieri.
«Noi abbiamo sempre avuto parole positive verso questo Governo, perché riteniamo che ci sia un’attenzione diversa rispetto a quelli precedenti, nonostante i problemi del reddito di cittadinanza che crea assistenza e non lavoro - spiega Gritti -. Auspichiamo di assistere a novità per il codice degli appalti e alla ripartenza dei cantieri. Servono traguardi a medio e lungo termine per costruire l’imprenditorialità del domani, non si può ragionare solo su piccole misure». E anche se in campagna elettorale non si è parlato molto di Europa, ora si guarda con attenzione alle mosse della futura Commissione. «Ci saranno equilibri diversi, auspico un riconoscimento del valore della micro impresa con adeguati progetti. Poi bisogna fare in modo che si possa attivare un sistema creditizio a favore delle Pmi. Oggi i numeri ci dicono che le grandi aziende hanno un binario preferenziale, mentre le piccole e medie viaggiano su uno completamente diverso, anche per le regole comunitarie».
Secondo Piero Dell’Oca, presidente di Api Sondrio, il risultato non è del tutto positivo per l’Italia. «È vero che abbiamo una pattuglia forte di un partito solo, la Lega, ma la maggior parte dei nostri rappresentanti saranno in minoranza. Siamo abituati ad avere italiani in posti di rilievo, ma probabilmente non sarà più così. Sarebbe bene abbandonare le convinzioni dei singoli gruppi e proporre tutti assieme una figura importante in qualche ruolo significativo».
Anche per l’Api le priorità sono chiare a livello di misure per le imprese. «Togliere burocrazia alle aziende, garantire regolamenti più accessibili alle Pmi per ottenere finanziamenti che consentano di crescere, anche perché il 30-50% della nostra produzione va in Europa e per noi l’Unione Europea deve essere un mercato libero». Sulle infrastrutture Dell’Oca non ha dubbi. «Non si può bloccare tutto per la paura. Le grandi opere non sono fini a se stesse, ma legate a un progetto europeo di crescita. Non essere favorevoli al collegamento con l’Europa vuol dire “no” allo sviluppo. Senza movimento di merci e persone è difficile creare Pil e posti di lavoro. Poi è indispensabile la digitalizzazione del Paese per sfruttare al massimo le opportunità dell’Impresa 4.0 e mettere al centro le persone che usano la tecnologia per sfruttare competenze e conoscenze».
Secondo la Cisl della provincia di Sondrio, considerati i risultati «rischiamo di essere un po’ più irrilevanti rispetto a prima». «Bisognerà capire quali sono gli obiettivi dell’Italia - osserva il segretario generale Davide Fumagalli -. Noi abbiamo sempre sostenuto che serve più Europa, con alcuni elementi di coesione che passano dal lavoro. Il Fiscal compact è un aspetto da cambiare. Occorre andare in Europa - conclude il sindacalista - per ridiscutere la possibilità di fare investimenti in formazione, innovazione, ricerca e infrastrutture. Tutto il resto, in caso di sforamento, sarebbe solo un peso per le generazioni future».
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