Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 20 Giugno 2018
«No alle battute dei big della politica. Il tema è Sondrio»
Il candidato Giugni torna sul comizio di Salvini «Vogliamo riportare il dibattito sulla nostra città. Argomenti delicati strumentalizzati dalla piazza».
Al comizio di domenica si sono sentiti «slogan da stadio e battute di cattivo gusto», ma in vista del voto bisogna parlare dei temi «che interessano realmente Sondrio e che il mio avversario diretto pare aver dimenticato, convinto che l’appoggio esterno di un big della politica possa essere più vantaggioso nelle urne».
Così la pensa il candidato sindaco del centrosinistra Nicola Giugni, che in una nota diffusa ieri ricorda alcune delle sue proposte, senza risparmiare le critiche all’intervento in città del ministro dell’Interno Matteo Salvini a sostegno del candidato del centrodestra Marco Scaramellini. «Voglio riportare il dibattito sulla città - afferma Giugni -, tralasciando gli slogan da stadio e le battute di cattivo gusto di domenica sera, che, tra l’altro, hanno associato il nostro vino, la bresaola ed i pizzoccheri all’acidità di stomaco, facendo loro una pessima pubblicità».
Secondo l’aspirante sindaco del centrosinistra, infatti, bisogna «restare sul concreto», in questi ultimi giorni di campagna elettorale. «In queste settimane ho parlato di importanti investimenti economici per la città, già finanziati e che lo saranno attraverso una corretta gestione del bilancio comunale - ricorda -. Diciassette milioni di euro per la Piastra, da utilizzare per il suo rilancio economico e sociale, attraverso la sistemazione del centro commerciale e degli edifici Aler, la manutenzione del verde e degli spazi comuni, il miglioramento dell’illuminazione pubblica e l’installazione di videocamere, anche per soddisfare la richiesta di sicurezza che proviene dal quartiere. Quattro milioni di euro per le frazioni, che chiedono parcheggi, marciapiedi protetti, garanzie di continuità per le scuole, manutenzione del verde e della sentieristica, interventi volti a fermare lo spopolamento di luoghi che rappresentano le nostre origini e la nostra storia di città alpina». E Giugni mette sul tavolo anche una soluzione organizzativa per il confronto fra Comune e popolazione: «I cittadini chiedono di partecipare maggiormente alle scelte - sottolinea -. È necessario pensare a forme più efficaci di condivisione, come possono essere i consigli di quartiere e i consigli di frazione, assemblee pubbliche da tenere in luoghi come l’auditorium della Piastra e le scuole delle frazioni, per stare agli esempi fatti».
Di temi come questi dovrà occuparsi il consiglio comunale, dice ancora Giugni, e il fulcro del dibattito a suo avviso deve restare su questi elementi. «La gente fatta venire da fuori città per riempire la piazza, la strumentalizzazione politica di temi delicati, che un rappresentante dello Stato dovrebbe affrontare efficacemente nelle sedi competenti, non in una tranquilla cittadina di ventimila abitanti che deve andare al voto decidendo serenamente - conclude - non facciano dimenticare che il ballottaggio è una partita a sé, giocata ai tempi supplementari e ricominciando da zero, con l’attenzione rivolta alle persone e ai programmi, non ai partiti e alle ideologie».
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