Cronaca / Valchiavenna
Domenica 23 Novembre 2014
No al Parco minerario, firme per la bonifica
Prosegue con quest’obiettivo di coinvolgere l’intera Valchiavenna– e naturalmente con lo scopo di fermare il progetto del parco minerario - la mobilitazione di chi è contrario a realizzare la riqualificazione dell’area ex Falck di Novate Mezzola, ma anche di sfruttamento e recupero ambientale delle cave.
L’azione di alcuni cittadini è partita da Facebook ed è proseguita con una scommessa: riunire la cittadinanza in una riunione reale. Il gruppo di promotori l’ha subito vinta, visto che venerdì settanta persone si sono presentate all’oratorio. C’era una sala quasi piena, con tanti volti preoccupati e pronti a dare battaglia.
Ex operai che ricordano i colleghi della Falck che non ci sono più, familiari e conoscenti di persone scomparse dopo aver abitato vicino allo stabilimento siderurgico. Ma anche la guida alpina, l’attivista dei decenni passati e il giovane che vuole saperne di più. Una fetta significativa della cittadinanza, insomma. Attiva, determinata. L’obiettivo, è stato ribadito più volte durante la serata: «Impedire impedire la modifica nel Pgt della destinazione d’uso dell’area ex-Falck».
Il testo della petizione è chiarissimo. «Siamo preoccupati per le conseguenze derivanti dall’avvio delle due attività estrattive e di una produttiva nell’area Falck in termini d’inquinamento ambientale e delle naturali conseguenze sulla salute umana, in una zona dove esiste un grave e irrisolto problema di contaminazione. Senza dimenticare le conseguenze ambientali a danno di tutto il territorio, considerando anche la particolare ubicazione in area protetta. Chiediamo la risoluzione negativa del processo di valutazione Vas nei confronti del progetto del Parco minerario San Fedelino, la messa in opera definitiva della bonifica dell’area ex-Falck, come previsto dalla normativa, e la tutela del diritto alla salute universale».
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