Cronaca / Circondario
Martedì 08 Dicembre 2015
Niente mensa, a Valmadrera. «Ma il pranzo soppresso a molti piace»
In Consiglio un preoccupato bilancio a quattro mesi dal drastico taglio. L’opposizione incalza: «Ora panini e cibi veloci, mangiati da soli davanti a un videogioco»
Dopo le imminenti vacanze di Natale, si aprirà già la fase delle iscrizioni alle scuole per il 2016/2017 e sarà il momento della verità alle medie, per la discussa sperimentazione della mensa, soppressa da settembre: i numeri diranno se reggerà e sarà riconfermata, intanto fa discutere sempre più animatamente le forze politiche.
L’opposizione, “Valmadrera futura”, si fa portavoce degli aspetti critici, ma l’assessorato comunale, rappresentato da Raffaella Brioni, non si discosta poi molto dalla posizione «preoccupata» della minoranza: «La porta del Comune è aperta, per riconsiderare soluzioni alternative o riattivare il servizio dal prossimo autunno, nel rispetto – afferma la Brioni – dell’autonomia scolastica: l’amministrazione comunale non ha titolo per intervenire né nella didattica, né nell’organizzazione degli orari».
A scuola, durante l’anno scolastico scorso, è maturata l’idea della revisione radicale, con la conseguenza di rendere superflua la mensa che il Comune aveva già appaltato.
«L’amministrazione di Valmadrera è solitamente attenta alla scuola – ha riconosciuto il capogruppo d’opposizione Elio Bartesaghi, all’approvazione del nuovo piano per il diritto allo studio – La novità del pranzo soppresso resta però, secondo noi, una criticità alla quale occorre porre rimedio: non possiamo credere che davvero tutte le mamme, o la stragrande parte, abbiano condiviso il progetto e tuttora, dopo averlo sperimentato qualche settimana, continuino a preferirlo; in ogni caso, se anche fosse, il Comune non può rinunciare al proprio ruolo».
Leggete i particolari nell’edizione odierna de La Provincia.
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