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Giovedì 18 Settembre 2014
Niente corruzione ma turbativa d’asta
Chiesti 18 mesi per l’ex manager Gianola
Era accusato di corruzione nella gara d’appalto esperita dall’azienda ospedaliera di Sondrio per dotare tutti i presidi di un innovativo sistema di digitalizzazione dei referti (9 milioni di euro l’importo).
Ieri, però, la pubblica accusa per l’ex manager della sanità valtellinese Luigi Gianola, di Colico, ha chiesto l’assoluzione per quest’ipotesi di reato (che prevede da 4 a 8 anni di reclusione) e la condanna invece per turbativa d’asta - reato ben più lieve - a un anno e sei mesi. Delle parti civili - Regione Lombardia e Azienda Ospedaliera - solo il Pirellone si è fatto avanti chiedendo 50mila euro per danno di immagine.
Nelle prossime due udienze - 6 e 30 ottobre - toccherà alle difese pronunciare le loro arringhe (imputato con Gianola anche Massimo Guardischi, ex golden boy di Forza Italia, uomo vicinissimo a Formigoni) e in quelle occasioni gli avvocati difensori di Gianola giocheranno tutte le loro carte per arrivare ad un’assoluzione.
«In questi processi - hanno spiegato i difensori - non si può ottenere tutto e subito. Per ora abbiamo convinto i pm che il reato di corruzione è insussistente e contiamo di convincere i giudici che non sussista neppure l’assai meno grave reato di turbativa».
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