Niente aria condizionata

Pesante canicola in corsia

Una paziente loda il servizio ma denuncia le temperature elevate nei reparti dell’ospedale di Sondrio

La lettera: «Siamo al limite dell’indecenza» - L’Azienda: «Ci sono pochi soldi, abbiamo altre priorità»

Sondrio

Si boccheggia nei reparti ospedalieri. Soprattutto a Sondrio ci sono realtà in cui si raggiungono anche i 30 gradi, senza che la colonnina di mercurio accenni a scendere neppure di notte. E senza che vi siano impianti di areazione o semplici ventilatori.

La denuncia arriva da Lorena Mentasti, avvocato di Traona costretta, suo malgrado, a trascorrere una decina di giorni in ospedale a Sondrio durante il mese di luglio.

«Ho convissuto con temperature oltre i 30 gradi, fissi, anche durante la notte. Con evidente disagio soprattutto per quei pazienti anziani o impossibilitati a muoversi dal letto e a sottoporsi a frequenti docce o anche solo a scendere sulle scale in granito del piano interrato».

Il fatto ha colpito molto la paziente al punto che, una volta dimessa, ha deciso di non lasciare cadere la cosa e ha scritto anche all’Azienda ospedaliera, pur sottolineando l ’attenzione e la gentilezza «da parte dei medici di reparto, degli infermieri, e degli operatori tutti, davvero inaspettata e gratuita». Una lode che, tuttavia, viene offuscata dalla « vergogna nell’essere parte di una comunità - scrive - che lascia che i propri malati ricoverati subiscano un trattamento ai limiti dell’indecenza».

«Gli ospedali di valle, vista l’epoca di costruzione, non sono dotati di impianti di climatizzazione centralizzati - la replica dell’Azienda ospedaliera - Tra l’altro, nell’attuale fase di contenimento della spesa pubblica le risorse disponibili vengono indirizzate in via prioritaria su opere già programmate e sull’acquisto di apparecchi sanitari indispensabili per la diagnostica e la cura».

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