Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 11 Maggio 2017
Neuropsichiatria Infantile: più fondi
e maggiori servizi
Incrementato il personale per garantire un’assistenza capillare sul territorio. Contributi Asst anche al Dipartimento di Salute Mentale.
Più fondi, che si traducono anche in un aumento del personale, a beneficio del Dipartimento di Salute Mentale, diretto da Mario Ballantini, e della Neuropsichiatria Infantile, retta da Corrado Meraviglia.
È di 386mila euro lo stanziamento garantito da Regione Lombardia ad Asst ValtLario di cui 20mila euro per il progetto “Percorsi diagnostico terapeutici in rete per il disturbo dell’attenzione con iperattività”, 108mila per il progetto “Trattamento integrato dei disturbi del comportamento alimentare”, 23mila per il progetto “Tempozero”, volto a intercettare il disagio mentale all’esordio negli adolescenti, 43mila euro per il progetto “Ambulatorio dell’adulto del disturbo dell’attenzione con iperattività”, 131mila euro per il progetto sulla “Psicopatologia dell’età evolutiva”, e 61mila euro per il progetto “Disordini del neuro sviluppo in età evolutiva. Processi diagnostici e presa in carico”.
Il servizio di Neuropsichiatria Infantile si occupa di psicosi, depressioni, ansie, nevrosi, autismo, disturbo dell’attenzione con iperattività, epilessie, malattie rare, disabilità gravi, problemi neuromotori, dislessie e disturbi del linguaggio. Un ampio spettro di patologie che grazie alla nuova iniezione di risorse, è ancor meglio in grado di rispondere alle richieste di aiuto che giungono dalle famiglie e dalle scuole (pari a 705 i nuovi accessi al servizio lo scorso anno in tutta l’Azienda socio sanitaria territoriale ).
«Grazie a questi stanziamenti regionali su progetti specifici e all’apporto in termini di personale assicuratoci dall’azienda negli ultimi mesi – spiega Meraviglia, direttore della Neuropsichiatria – potremo rispondere in modo ancor più appropriato e tempestivo ai bisogni di salute della popolazione di Valtellina, Valchiavenna, Medio e Alto Lario, da 0 a 18 anni, nel campo della neuropsichiatria, cercando di avvicinare sempre più le persone che hanno veramente bisogno di risposte e arginare, invece, le richieste ansiose, pur senza sottovalutarle. Poter incrementare, ad esempio, il numero degli educatori, portandoli da uno a sei, e inserendoli su ogni area territoriale, ci permetterà di stabilizzare, su tutto il territorio della Asst, il progetto Tempozero, vocato ad intercettare i problemi psichiatrici all’esordio, quando sono più facilmente arginabili. Progetto oggi attivo solo a livello sperimentale su Sondrio e che vorremmo rientrasse nella quotidianità della Neuropsichiatria».
Allo stesso modo, grazie alla recente stabilizzazione di tre psicologi sulle aree di Chiavenna-Menaggio e di Sondrio-Morbegno, all’inserimento di due neuropsichiatri a tempo determinato sulle aree di Chiavenna-Menaggio e dell’Alta Valtellina, con la prospettiva di inserire un terzo neuropsichiatra sull’area della Bassa Valtellina, lo staff della Neuropsichiatria Infantile potrà diventare davvero un servizio più vicino alle persone e alle famiglie per la cura delle più importanti patologie psichiatriche, neurologiche, neuropsicologiche e fisiatriche.
«Il tema della cura dei minori con disagi e disturbi neuropsichiatrici è di primaria importanza per la direzione socio sanitaria - sottolinea Rosella Petrali -. Si tratta, non solo di intervenire precocemente sui disturbi, ma anche di agire preventivamente su un loro aggravamento. Accanto a questi bambini e bambine, ragazzi e ragazze, vive una famiglia gravata dei compiti di assistenza di tutti. Con un buon assetto della struttura sanitaria della Asst, quindi, saremo in grado non solo di “curare”, ma anche di “prenderci cura” del piccolo paziente, dell’adolescente e della sua famiglia, nella direzione della legge regionale di evoluzione del sistema socio sanitario lombardo».
«Come servizio pubblico costituiamo il punto d’approdo di problemi diversi e di elevata complessità legati all’età evolutiva - precisa Meraviglia -. Dobbiamo, pertanto, essere attrezzati per affrontarli, divenendo anche buoni moltiplicatori sociali delle altre risorse che il territorio ci offre. La direzione strategica di Asst ValtLario e la dottoressa Rosella Petrali, direttore socio sanitario, in particolare, hanno ben compreso l’importanza di un intervento precoce quanto sostenibile e ci stanno assicurando risorse professionali indispensabili perché le nostre prestazioni interpretino i molteplici bisogni della popolazione e si traducano in risposte concrete ed efficaci».
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