Cronaca / Lecco città
Sabato 29 Agosto 2020
«Nessun allarme
tra i nostri prof
nel Lecchese
Saranno in aula»
Il medico Valsecchi, Dipartimento cure primarie Ats. «Chi ha fragilità verrà tutelato, come è già avvenuto»
Valter Valsecchi, lecchese di nascita e mandellese di residenza, è il direttore del Dipartimento cure primarie dell’Ats Brianza. In un certo senso è il “capo” di tutti i medici di base. Quello a cui tutti i medici di medicina generale lecchesi si rivolgono quando hanno un dubbio (non medico), organizzativo.
L’allarme lanciato da chi teme che, a livello nazionale, possano venire a mancare 250mila insegnanti dalle scuole perché appartenenti a categorie “fragili”, a Lecco sembra non esserci. Al contrario, in Ats Brianza, l’adesione del personale docente e non docente alla campagna di test sierologici sta avvicinandosi al 50 per cento di partecipazione.
Molto positiva
«Vuole dire – spiega Valsecchi - che c’è una risposta da parte degli insegnanti molto positiva, vuoi per personale presa di coscienza, vuoi per sollecitazione da parte dei presidi, dell’Ats, dei medici di medicina generale. Io posso parlare per i medici di medicina generale e di questo allarme a Lecco non abbiamo sentore. Peraltro gli insegnanti, i soggetti fragili che corrono rischio di esposizione al coronavirus, erano presenti anche durante il periodo precedente, durante e dopo il lockdown».
Ovvero: le fragilità dei “prof” lecchesi sono ben conosciute: «Quelli che sono “fragili” hanno tutti una certificazione per immunodepressione o altre patologie. Sono tutti codificati. Posso dire che i nostri medici di medicina generale sono preparati e utilizzano gli stessi criteri usati per tutti gli altri lavoratori. E quindi come tali, quando e se si manifesterà il problema, lo gestiremo come abbiamo fatto nel recente passato. Non sono i primi soggetti ad alta fragilità per i quali è prevista l’astensione dal lavoro. Durante e dopo il lock-down abbiamo lasciato a casa tutti i lavoratori le cui attività erano ancora in corso ma presentavano immunosoppressione o altri fattori di rischio per i quali era difficile gestire un eventuale contagio, nonostante tutte le regole in atto. Ci sono soggetti come il diabetico scompensato, il grande diabetico, gli immunodepressi, i broncopneumopatici gravi, i cardiopatici gravi, gli oncologici severi con in corso chemioterapia: questi soggetti fragili sono ben codificati».
In allerta
Soggetti già conosciuti e monitorati quotidianamente dai nostri medici di base. «Qualora si manifestassero difficoltà, ci saranno insegnanti che hanno diritto a stare a casa, e chi non l’avrà. Sarà lo stesso medico di base a consigliare l’astensione dal lavoro a certe categorie di insegnanti. Ma ad altri no…».
Ma è vero che gli over 55 sono fragili anche solo per età? «No. Le fragilità sono più presenti negli over 55. Ma il concetto di fragilità è sovrapposto alla cronicità. Il cronico anziano è sempre più fragile degli altri. E più cresce l’età, più cresce la cronicità, quindi la fragilità. È un sistema pensato in una logica di rischio, anche in ambito lavorativo…Ma la forte adesione in Ats per i test sierologici va proprio in questo senso: il senso di responsabilità dei nostri insegnanti è un elemento importante».
Tra l’altro queste categorie anche gli anni scorsi potevano essere a rischio “stop”: «Infatti, come ogni anno, saranno i primi a essere vaccinati con l’antinfluenzale perché per loro il problema e il rischio non è solo il Covid19. Anche l’influenza spaventa queste categorie. Ripeto: sappiamo chi sono e quanti sono per cui siamo pronti a far fronte a richieste di astensione dal lavoro che sono, in parte, prevedibili. Ci saranno sicuramente alcuni che staranno, giustamente, a casa, per loro protezione. Ma non mi aspetto una richiesta di massa. Il Covid19 è uno dei fattori di rischio per queste categorie, ma non l’unico e queste persone sono sempre state molto responsabili per cui lo saranno anche oggi, in questa pandemia».
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