Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 05 Luglio 2013
Nell’incendio morì pensionato
Casa da riparare, rischia il crollo
Sondrio Lo stabile di via Lavizzari, che fu teatro del tragico incendio di aprile, dev’essere sistemato al più presto, perché la situazione attuale può mettere in pericolo l’incolumità dei cittadini.
Lo prescrive l’ordinanza urgente che il sindaco Alcide Molteni ha firmato ieri per richiedere la messa in sicurezza della palazzina in centro storico in cui il 26 aprile si è scatenato il rogo costato la vita a Franco Gentili, pensionato classe 1940.
Una tragedia che aveva lasciato sotto choc l’intera città e che ora ha un altro strascico.
I danni provocati dalle fiamme infatti interessano le strutture dell’edificio, e secondo il Comune è indispensabile intervenire al più presto per evitare possibili rischi a residenti e passanti in via Lavizzari.
I pericoli, si legge nell’ordinanza, vengono da «orditura e assito» del tetto in legno dello stabile, intaccati in maniera grave dall’incendio di aprile, innescato probabilmente da un banale cortocircuito.
Come segnalato dai vigili del fuoco, le strutture in legno della copertura sono «in cattivo stato e rischio di caduta sulla via Lavizzari». E non serve molta fantasia per immaginare i possibili pericoli per persone e cose, in caso di crolli di materiale sulla strada del centro storico.
Anche il sopralluogo effettuato nei giorni scorsi dai tecnici di palazzo Pretorio ha confermato la gravità dei problemi, evidenziando come «le condizioni di precarietà dell’immobile – si legge nel provvedimento che è stato firmato dal primo cittadino - rappresentino un concreto pericolo per l’incolumità delle persone e la sicurezza pubblica».
Vista la situazione, dunque, secondo il Comune ci sono tutti gli estremi per procedere con un’“ordinanza contingibile ed urgente” - questa la definizione precisa del provvedimento - per accelerare al massimo le operazioni di messa in sicurezza.
Il provvedimento di palazzo Pretorio elenca dunque i comproprietari della palazzina al civico 9 di via Lusardi, partendo dagli eredi di Franco Gentili, e impone «l’immediata adozione delle misure indispensabili ad eliminare la fonte di potenziale pericolo per la pubblica incolumità», con «interventi mirati di bonifica e recupero funzionale e strutturale delle porzioni ammalorate».
Il termine fissato dal Comune per l’intervento è di trenta giorni a partire dalla notifica dell’ordinanza, che porta la data del 3 luglio scorso: trascorso questo periodo di tempo, palazzo Pretorio «si riserva la facoltà di fare eseguire d’ufficio le opere necessarie, con imputazione delle relative spese ai proprietari».
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