Cronaca / Lecco città
Sabato 27 Febbraio 2016
«Nella direzione giusta
per uscire dalla crisi»
Antonio Peccati (Confcommercio Lecco): «Per rilanciare i consumi serve una drastica riduzione della pressione fiscale»
L’inflazione cresce, ma lentamente: la strada è quella giusta, ma l’uscita dal tunnel è ancora lontana, specie per quanto riguarda i consumi: serve una drastica riduzione della pressione fiscale.
E’ Antonio Peccati, vicepresidente vicario di Confcommercio Lecco e papabile alla successione del presidente uscente Peppino Ciresa, a commentare il moderato aumento dei prezzi rilevato dall’Istat nel primo mese dell’anno per l’associazione di piazza Garibaldi.
La lieve risalita dell’inflazione registrata a gennaio rappresenta infatti un «segnale minimo che lascia qualche speranza, anche se nessuno si illude, visto il difficile contesto economico, che sia arrivata una vera e propria svolta».
Le premesse, dati alla mano, non giustificano del resto particolari entusiasmi.
«La conferma di un calo dello 0,2% dei prezzi al consumo nel mese di gennaio rispetto a dicembre e di una inflazione che si mantiene, su base annua, prossima a zero, indicano la concreta possibilità che anche nel 2016 la variazione dei prezzi si mantenga ben al di sotto del punto percentuale», è il giudizio di Antonio Peccati, che ha analizzato anche la relazione dell’Ufficio studi nazionale di Confcommercio.
E’ quest’ultimo ad avere sottolineato che «la componente di fondo della variazione dei prezzi, che esclude le componenti più volatili, registra un contenuto incremento, attenuando le preoccupazioni di un ritorno verso la deflazione. D’altra parte, per molti beni e servizi le dinamiche dei prezzi sembrano orientate a un moderato aumento».
Il lieve rialzo dell’inflazione, secondo l’Istat, è principalmente imputabile al ridimensionamento della flessione dei beni energetici non regolamentati (-5,9%, da -8,7% di dicembre) e all’inversione della tendenza dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,5%, da -1,7% di dicembre); questa dinamica è attenuata dal rallentamento della crescita degli alimentari non lavorati (+0,6%; era +2,3% il mese precedente). Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’“inflazione di fondo” sale a +0,8% (da +0,6% di dicembre) e quella al netto dei soli beni energetici passa a +0,8% (da +0,7% di dicembre).
«E’ presto per cantare vittoria rispetto al rischio di deflazione – continua Peccati –. Il mondo che Confcommercio Lecco rappresenta è consapevole che l’incremento dei prezzi sia fondamentale per una crescita dell’economia e dei fatturati delle imprese. Ma è altrettanto evidente, come giustamente sottolinea sempre il nostro presidente nazionale Carlo Sangalli, che non ci può essere vera ripresa senza un taglio delle tasse e della spesa pubblica improduttiva. Le nostre imprese non vogliono e non possono continuare a subire una imposizione fiscale assurda».
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