Cronaca / Lecco città
Lunedì 04 Gennaio 2016
Negrini si dimette
e non presenta l’Irpef
Valsecchi il Paperone
Ecco quanto guadagnano assessori e consiglieri. Il titolare dei lavori pubblici primeggia con 200 mila euro. La delusione del sindaco mancato di Lega e Forza Italia
È l’assessore ai lavori pubblici Corrado Valsecchi il più ricco del Consiglio comunale. Con i suoi 201. 267 euro annui, provento del suo lavoro da dirigente della Econord (in aspettativa non retribuita da giugno) e da consulente privato in qualità di esperto di organizzazione e gestione del personale, surclassa tutti. Il secondo classificato, il dottor Ivano Donato, medico rianimatore del pronto soccorso e consigliere di Appello per Lecco , si posiziona infatti a quasi centomila euro di distanza sul podio, con un reddito dichiarato di 110.883 euro.
I più ricchi di Appello per Lecco
La civica Appello per Lecco esprime dunque i rappresentanti più benestanti. Terzo, con 78.124 euro, è l’assessore allo sport Stefano Gheza, avvocato nonché presidente del Rugby Lecco. Al quarto e al quinto i consiglieri del Pd Luigi Comi (66.230) e Antonio Pattarini ( 61.286). Al sesto ancora un esponente di Appello per Lecco, Giorgio Gualzetti (60.145), mentre è solo al settimo che incontriamo un rappresentante dell’opposizione, Giovanni Colombo ( 58.084 dichiarati), consigliere della Lega.
Il sindaco Virginio Brivio occupa la nona posizione con 54.790 euro, frutto del suo impegno amministrativo.
In fondo si piazzano due consiglieri rispettivamente del Pd e della Lega, Vittorio Gattari e Andrea Corti della Lega, senza alcun reddito da dichiarare. Limitandoci alla sola giunta comunale, la più povera dei dieci componenti è Anna Mazzoleni con 2.114 euro, casalinga impegnata in politica, rieletta nell’ottobre del 2014 (continua a svolgere il suo ruolo gratuitamente a Villa Locatelli) e ora assessore: il suo reddito subirà un balzo l’anno prossimo per l’indennità di assessore. Mancano all’appello, ancora, i redditi di tre consiglieri che per legge dovranno essere consegnati pena diffida e multa. Si tratta di Stefano Angelibusi del Pd, di Enrico Tallarita unico esponente di Forza Italia in Consiglio e di Alberto Negrini, candidato sindaco non eletto, sostenuto dalla coalizione formata da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e la sua lista civica Viva Lecco.
Ma è proprio questa la notizia più interessante nascosta nelle pieghe della sezione “Amministrazione trasparente” del sito del Comune. La mancata presentazione della dichiarazione dei redditi da parte di Negrini non è da attribuire a una dimenticanza o peggio ancora a una resistenza a rendere nota la propria situazione economica.
Uno dei quattro sindaci mancati (gli altri sono Massimo Riva del M5S, vice direttore di banca, 34.357 euro; Alberto Anghileri, della Sinistra, sindacalista in pensione, 42.449 euro; e Lorenzo Bodega, già senatore, ora tecnico comunale e contitolare di un bar, 40 mila) sembra sia in procinto di dare forfait. Questa la vera ragione per cui l’imprenditore del commercio Negrini, titolare di negozi di pelletteria a Lecco e Como, con un ruolo importante in Confcommercio, non avrebbe ottemperato all’obbligo di presentare la sua dichiarazione dei redditi. Starebbe infatti per rendere pubblica la propria decisione nella prossima seduta del Consiglio comunale. L’interessato, contattato, preferisce glissare non avendo ancora dato comunicazione ufficiale. Ma la delusione è alla base di una scelta dettata appunto dalla constatazione che il lavoro all’opposizione è segnato soprattutto dalla frustrazione di non vedere concretizzato nulla delle proprie aspettative e programmi per la città. La «visione assolutista di gestione da parte della maggioranza» e quella che definisce la «burocrazia politica», in aggiunta a quella amministrativa, di cui, «da non politico» - dice - non immaginava nemmeno l’esistenza, gli hanno consigliato questo passo.
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