'Ndrangheta, Perego
ancora nel mirino

Nuovo colpo alle mafie in Lombardia: la Boccassini ordina 35 arresti, coinvolta l'azienda di Cassago

e.ceriani

CASSAGO BRIANZA - «Non esiste cantiere, pubblico o privato che sia, in cui puntualmente non si presenta il solito camion di padroncini calabresi a caricare terra e detriti di scavo. E nessuno si permette di eccepire nulla...». Bastano trentaquattro parole delle quasi 400mila che riempiono l'ordinanza di custodia cautelare che ieri ha portato in cella 35 presunti affiliati alla 'ndrangheta, per svelare il vero affare della criminalità organizzata, droga, armi ed estorsioni a parte: il movimento terra. Un business reso possibile da una rete di imprenditori locali che - sottolineano gli inquirenti - non si sono fatti scrupoli ad aprire le porte dell'azienda ai clan. Torna in auge il nome di Ivano Perego, il canturino amministratore dell'omonima holding di Cassago Brianza (Lecco), arrestato la scorsa estate in una precedente operazione antimafia e indicato dal giudice delle indagini preliminari come un "capitale sociale" della 'ndrangheta. È lui, con la storica azienda di famiglia, ad ammantare di legalità ditte che altrimenti non potrebbero lavorare, soprattutto nei cantieri con appalti pubblici.

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Martedì 15 Marzo 2011

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