Homepage
Giovedì 31 Gennaio 2013
Nazionale Under 20 di rugby
Capitan Salvelli dà la carica
«Come sempre sarà un torneo molto difficile - dice il sondriese -. Però credo che le altre nazioni non si aspettano di trovare un'Italia così aggressiva e determinata. Vogliamo far bene anche perchè la maggior parte di noi ha già vissuto l'esperienza della passata edizione ed ha tanta voglia di riscatto»
Sarà un momento storico per il terza linea cresciuto nella Sertori Sondrio e per tutto il movimento della palla ovale valtellinese, che annovera tra i trenta convocati da coach Guidi per il Sei nazioni di categoria, altri due giocatori, Vittorio Marazzi e Rudy Biancotti.
Alle 19, al momento dell'esecuzione dell'inno italiano, allo stadio Tommaselli di Caltanisetta prima del confronto con la Francia, sarà forte l'emozione per il giovane flanker sondriese.
La stessa emozione che ha provato quando l'allenatore gli ha comunicato la "nomina". «Sono rimasto sorpreso: sinceramente non me l'aspettavo», il pensiero del giocatore che nella stagione ha debuttato con il Calvisano nel massimo campionato e nell'Amlin Challenge Cup.
La scelta però non è stata casuale. «La nostra è una squadra che si basa molto sulla difesa e su un gioco che coach Guidi ama definire umile - spiega Salvetti -. Dove bisogna matterci il cuore. E l'allenatore ha detto che io rappresento al meglio queste nostre caratteristiche, in particolare l'umiltà».
Eppure il giovane talento avrebbe diritto di "esaltarsi", visto che ha già indossato la maglia azzurra nel Sei Nazioni 2012 e nel Mondiale di categoria, della passata stagione. E che adesso si accinge ad entrare nella storia del rugby della Valle.
«Mi sento molto orgoglioso per essere stato scelto come capitano - dice -. E sono anche orgoglioso del fatto che in questa Nazionale siamo in tre valtellinesi».
Salvetti arriva poi con l'importante investimento di essere stato scelto dai campioni d'Italia del Calvisano, la scorsa estate.
«Anche quella è stata una sorpresa - spiega -. Ero indeciso se restare ancora per un anno all'Accademia Francescato o salire in top ten. Poi è arrivata la chiamata e non ho avuto più dubbi. L'aspetto più positivo è che adesso ho la possibilità di giocare al fianco di giocatori come Griffen che da piccolo ammiravo in televisione. E da loro sto ricevendo un grande contributo in esperienza». Oggi con la Francia inizia il Sei Nazioni. «Come sempre sarà un torneo molto difficile - dice -. Però credo che le altre nazioni non si aspettano di trovare un'Italia così aggressiva e determinata. Vogliamo far bene anche perchè la maggior parte di noi ha già vissuto l'esperienza della passata edizione ed ha tanta voglia di riscatto». L'obiettivo stagionale è il mondiale in Cile. «Sicuramente: vogliamo risalire subito nella poule A- la chiusura di Salvetti -. Anche se non possiamo dimenticare che il Sei Nazioni è il torneo più prestigioso che affrontiamo. E per questo ci teniamo a farci valere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA