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Sabato 04 Maggio 2013
Nascono due nuove imprese
sull'onda turistica di Melloblocco
Non solo rocce: il Melloblocco si rivela veicolo trainante per l'indotto turistico della valle. Così nel giro di una manciata di settimane, in occasione del raduno internazionale di sassismo, si avviano due nuove attività imprenditoriali
VALMASINONon solo rocce: il Melloblocco si rivela veicolo trainante per l'indotto turistico della valle. Così nel giro di una manciata di settimane, in occasione del raduno internazionale di sassismo, si avviano due nuove attività imprenditoriali: il bar ristorante Barh e il bed &breakfast La tana dell'orso. Ne ha fatta di strada il Melloblocco partito fra il 2003 e nel 2004 grazie all'intuizione e alla passione di un gruppo di romantici arrampicatori che hanno pensato di sfruttare una cosa semplice e apparentemente poco attraente come i sassi per inventarci sopra un evento più che sportivo. Ma non solo per il grande appeal tecnico dei nuovi blocchi da scalare che catturano l'attenzione di centinaia di top climber provenienti da tutto il globo. La migrazione di migliaia di appassionati e curiosi ha prodotto benefici indubbi anche per il settore ricettivo.
Tanto che nel giro di dieci anni dalle guide alpine la regia del Melloblococo è passata all'associazione Operatori della Valmasino che hanno fiutato le potenzialità di un evento unico per gente che arriva da tutto il mondo assistendo alla piccola Woodstock del boulder.
L'evento quest'anno ha catalizzato l'attenzione di nuovi imprenditori entrati a piccoli passi, ma ben distesi nel comparto che in Valmasino conta 12 hotel-alberghi, tre campeggi, quattro trattorie-agriturismi e diversi rifugi in quota, per un migliaio di posti letto.
Paolo Bottà e Alessandro Mondin sono due trentennni morbegnesi che, sfidando la congiuntura non certo facile di questi anni, hanno deciso di spostarsi dal fondovalle per investire nel luogo "vergine" della Bassa Valtellina sotto il profilo naturalistico con l'obiettivo di «portare fra le montagne incontaminate della valle un servizio di qualità basato su una ricetta composta da ingredienti semplici, ma crediamo efficaci: natura, buon cibo e buona accoglienza» dicono i gestori della la Barh.
Con loro il cuoco Francesco Basilico, che dopo anni in Svizzera e Francia è tornato a cucinare a "casa".
«Il posto ci piaceva molto, perché immerso nel verde in uno spazio spaccato fa le rocce, perfetto per godersi una pausa - precisano -. L'incremento delle presenze in concomitanza con il Melloblocco ci è sembrata una buona occasione per saggiare sul campo quello che avevamo in mente e adesso la gente comincia ad arrivare. Offriamo pranzi e cene tradizionali e su richiesta, abbiamo posto per battesimi, feste di compleanno, happy hour garantito ogni giorno».
«La congiuntura non è facile, ma crediamo che la vallata abbia potenzialità di attrazione non solo per gli amanti della roccia, ma anche per un turismo nuovo da destagionalizzare, per chi ha una sensibilità ambientale. Pensiamo ai giovani, ma anche alle famiglie alla ricerca di mete ancora immuni dalla cementificazione soffocante, ma capace di offrire servizi di qualità fra i quali vorremmo essere annoverati». Che ci sia spazio per idee nuove ne è convinto anche Stefano Scetti, direttore dell'associazione Operatori. «Ovviamente molto fa la capacità imprenditoriale e di attrazione di un particolare target di clientela - precisa - ma ci sono esempi virtuosi anche recentissimi in questo senso che hanno già attecchito in Valle. Lo spazio per nuove proposte c'è, poi bisogna comprendere che in un contesto particolare con il nostro mettersi in rete conta parecchio, il singolo da solo farebbe fatica a sopravvivere».
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