Cronaca / Circondario
Domenica 25 Febbraio 2018
Nascite: «Si torna a crescere
e si tagliano le scuole»
Con 108 nati l’inversione di tendenza, attacca Colosimo: «Gli accorpamenti non servivano, scelte irresponsabili solo per ottenere dei risparmi»
Un anno fa, a Calolzio tenevano banco le aspre polemiche legate al piano di riorganizzazione dei plessi scolastici presentato dall’amministrazione comunale. Una razionalizzazione, era stato spiegato nelle varie assemblee organizzate, inevitabile a causa delle proiezioni demografiche che davano in continuo calo le nascite sul territorio calolziese. Quella tendenza avrebbe ben presto reso superflua una parte importante delle scuole, già non utilizzate al 100%.
I dati demografici relativi all’anno scorso, però, hanno detto cose diverse: se nel 2013 erano nati 11 bambini, scesi a 106 nel 2014, a 99 nel 2015 e addirittura a 86 nel 2016, si è tornati a salire, e in modo consistente. Nel 2017, infatti, sono venuti alla luce 108 piccoli calolziesi, con un incremento di ben il 25%.
Dati che, ora, spingono i detrattori (numerosi) di quell’operazione, abortita in consiglio comunale grazie al voto contrario delle opposizioni compatte e del consigliere di maggioranza Roberto Monteleone, ad attaccare chi sull’andamento demografico aveva impostato la riorganizzazione.
«Questa amministrazione si accingeva ad approvare un piano di riordino scolastico basato su proiezioni di denatalità errate, che avrebbero comportato la chiusura della scuola dell’infanzia di Foppenico e, in prospettiva, la scuola dell’infanzia di Sala – ha attaccato Diego Colosimo, del gruppo civico Cambia Calolzio -. Scelte irresponsabili, con il solito intento di fare risparmi economici incrementando l’incertezza delle famiglie e affossando, di conseguenza, la scuola pubblica a vantaggio degli istituti scolastici dei Comuni confinanti e delle scuole private. Questa è la dimostrazione di come non si possano fare previsioni sulla vita delle persone e di come sulla scuola sia necessario investire».
Non c’è però nel mirino solo l’amministrazione comunale di Cesare Valsecchi. L’associazione – che si prepara a scendere in campo in vista delle prossime Comunali – chiama in causa infatti anche le giunte di centrodestra che hanno guidato Calolzio nel ventennio precedente, «incapaci di risolvere il problema delle scuole collinari, rinviando il problema negli anni e lasciando la “patata bollente” all’attuale amministrazione». Ma responsabilità, per Colosimo, Lega e Forza Italia ne hanno anche sulla elementare di Sala, «sovradimensionata nel numero delle classi realizzate rispetto alle aspettative di crescita del quartiere».
Per il futuro delle scuole, ha concluso, serve «un percorso serio e condiviso con la cittadinanza e con gli organi scolastici, non più basato solo sui numeri ma anche sulla qualità per i nostri bambini».
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