Che la politica non sia una scienza esatta è risaputo, ma in questi giorni l’assessore all’istruzione del Comune di Lecco, Salvatore Rizzolino, lo sta dimostrando oltre ogni previsione. I suoi interventi su possibili soppressioni di scuole elementari, i suoi incontri con i genitori, hanno creato solo confusione ed allarmismi. Quartieri come Laorca, Bonacina, Malnago e Chiuso sono scesi sul piede di guerra per difendere le loro scuole. Sono nati e stanno per nascere comitati popolari: insomma, in una cosa sola l’assessore è stato bravo, nel far tornare i cittadini ad occuparsi dei loro quartieri e, nella fattispecie, delle loro scuole.
Ma da che cosa è nato tutto questo? Il problema, questo sì concreto, sta nella diminuzione dei bambini, complice il calo delle nascite, ne consegue che alcune classi prime rischiano di non arrivare al numero di alunni richiesto. Un dato concreto, che l’assessore Rizzolino ha brandito come un’ascia, mettendo in allarme interi quartieri e riuscendo addirittura a creare una sorta di scontro tra Malnago e Bonacina. La prudenza ed anche un po’ di sano realismo politico, avrebbe consigliato un minimo di cautela.
Prima di dire e non dire, di lasciar intendere la possibilità di chiusure, sarebbe stato meglio riflettere e ponderare, magari consultandosi con il provveditore, che proprio l’altro giorno è intervenuto sulla situazione, mettendo sul tavolo due bei carichi da novanta. Il primo suona perentorio: «L’ultima parola è dell’ufficio scolastico provinciale e ad oggi non abbiamo deciso nulla», come a dire che le illazioni dell’assessore restano tali. Ma il secondo è ancora più pesante: «I bambini non sono numeri ed è necessario tenere conto anche delle esigenze delle famiglie».
A completare il quadro sono arrivati anche i sindacati confederali della scuola. Il loro comunicato stampa ha un titolo molto esplicito: “Solo un buon governo può dare risposte positive a studenti e famiglie”. I sindacati pongono una domanda a cui l’assessore dovrà prima o poi rispondere: « Un buon governo sa leggere la realtà in cui si trova ad operare e programmare ed agire di conseguenza. Non è possibile non partire dal dato numerico e questo era un dato facilmente reperibile e da anni è sotto osservazione. Perché l’Amministrazione non si è mossa in tempi utili per garantire una possibile scelta formativa a studenti e famiglie?».
Un bel guazzabuglio, direbbe qualcuno, che ha come protagonista assoluto l’assessore Rizzolino, che in un campo delicatissimo si è mosso come il classico pachiderma nell’ancor più classica cristalleria, scatenando contestazioni a raffica. Adesso la situazione è caotica, alcuni genitori invocano l’intervento del sindaco, che peraltro ha già cercato di far capire che decisioni nel merito non sono ancora state prese.
Purtroppo, l’assessore il danno l’ha già fatto e ci auguriamo che la sua non sia stata una strategia studiata, gli concediamo il beneficio dell’inesperienza. Sta di fatto che oggi, volontariamente o no, per molti genitori è lui il nemico da combattere; è lui lo sfascia scuole; è lui il picconatore senz’anima. Se l’assessore non cambierà linea, comunque vadano a finire le cose, sarà per sempre colui che le scuole preferisce chiuderle anziché amministrarle.
Sicuramente l’assessore Rizzolino non sarà d’accordo con questa immagine deleteria, ma il bello è che ha fatto di tutto per crearsela ed ora far cambiare opinione a chi lo contesta non sarà per niente facile.
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