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Martedì 12 Marzo 2013
Motoslitte in Valmasino, dal turismo
chieste leggi più severe
Non si placano le polemiche seguite al raid sul ghiacciaio di Preda rossa, in zona protetta e anche gli operatori turistici della zona, indignati dall'assenza di sanzioni consistenti, protestano per la difficoltà di preservare parchi e riserve
Operatori turistici e guide alpine hanno contribuito all'individuazione dei mezzi e dei loro proprietari. Ma le conseguenze del grave gesto sono state pressoché nulle, a causa della carenza delle norme relative alla tutela delle aree protette in tema di motoslitte.E così, dopo l'indignata reazione delle due storiche guide alpine, Giuseppe Miotti e Michele Comi, anche Stefano Scetti, portavoce degli albergatori della Valmasino, interviene invocando maggiore rigore.
«Mi rendo conto che per gli appassionati sia un divertimento scorrazzare con questi mezzi, ma ci sono appositi circuiti - spiega Scetti -. Mentre quando si violano zone protette da una riserva, da un Sito di interesse comunitarioe da una Zona a protezione speciale, si rischia che il divertimento di tre diventi il rischio di 50 persone che frequentano la zona. E in questa occasione è andata bene che non sia successo niente che non si siano verificate valanghe o altro».
Targhe su tutti le motoslitte per poterle multare e maggiore risorse per garantire controlli efficati nella reee protette, invece di spendere soldi per ricerche, sono le richieste che Scetti avanza alle istitutuzioni.
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