Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 20 Gennaio 2016
«Morti sul lavoro, inchieste più celeri»
Dura condannaIl sindacato interviene dopo lo sfogo della vedova dell’operaio deceduto in Ticino tre anni fa. «In caso di incidenti così gravi la dinamica deve essere accertata in poco tempo. Impensabile una lunga attesa».
«Tre anni senza verità? Credo che dal punto di vista della famiglia sia un’attesa inconcepibile». C’è anche la solidarietà del sindacato nei confronti della famiglia Sigismondi. Domenica sono trascorsi tre anni dall’incidente che il 17 gennaio di tre anni fa costò la vita all’operaio chiavennasco di trent’anni Simone Sigismondi in un cantiere di Bellinzona. Da quel momento, la moglie Cinzia non ha più saputo niente sulle cause dell’infortunio mortale. In occasione del tristissimo anniversario, la donna ha detto senza mezzi termini che si tratta di una situazione vergognosa, anche perché – sempre secondo il suo racconto – si è fatto tutto il possibile per ottenere informazioni rivolgendosi alle istituzioni.
Ma ancora oggi nessuno sa cosa sia successo nel cantiere ticinese. Non è chiara la dinamica, non sa se ci siano stati colpevoli e, come sottolineato dalla donna, «non sappiamo chi dobbiamo perdonare». Il Syna, organizzazione attiva nei Grigioni, non è stato impegnato direttamente nell’analisi di questa tragedia, ma le considerazioni in arrivo da Coira sono relative al problema, purtroppo diffuso, degli infortuni e della chiarezza su questo tipo di tristi vicende. Anche nella ricca Svizzera, un Paese che investe risorse e competenze sul fronte della sicurezza e può contare su istituzioni sicuramente serie, gli incidenti mortali sono purtroppo tutt’altro che rari.
«Esprimiamo la nostra solidarietà a questa famiglia e ribadiamo che, per avvenimenti di questa gravità, si auspica una chiusura dell’iter in tempi brevi», sottolinea il sindacalista valchiavennasco del Syna Ivan Cameroni.
Non è mancato, come avviene spesso in questi casi, un fortissimo supporto sui social network. Decine di “mi piace” alle affermazioni della donna e di commenti hanno testimoniato la vicinanza di due comunità, quella di Lipomo dove Cinzia Sigismondi vive con la figlia e naturalmente quella di Chiavenna. Gli amici e altri utenti hanno invitato la moglie di Simone a non mollare e a proseguire la propria battaglia nella ricerca della verità, senza dimenticare che queste situazioni sono estremamente delicate sotto ogni punto di vista. Al di là di questa singola tragedia, è noto che per giungere a una soluzione dei casi più complicati, basata sul chiarimento dell’accaduto e sulla definizione di eventuali responsabilità, è fondamentale la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, a cominciare da coloro che hanno operato in cantiere.
Secondo Unia, il principale sindacato svizzero, senza dubbio negli ultimi anni – non da ultimo grazie agli sforzi intrapresi dai sindacati – sono stati conseguiti dei progressi in questo ambito. Negli scorsi dieci anni, gli infortuni sul lavoro hanno infatti subito un calo del 20%. Ciononostante ogni anno si registrano ancora 250.000 infortuni sul posto di lavoro. Il 34% dei lavoratori afferma di sentirsi spesso o molto spesso sotto pressione.
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