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Sabato 23 Febbraio 2013
Morbegno e le sue scuole
«E' mancato il dibattito»
La lettera di Francesca Di Giacomo, una mamma di Morbegno che, in questi giorni, come altri genitori ha assistito al dibattito che si è sviluppato sulla questione dimensionamento
Il Comune è chiamato a prendere una decisione riguardo la costituzione di due istituti comprensivi del primo e secondo circolo oppure un unico istituto comprensivo per tutta la città. Per istituto comprensivo si intende l'aggregazione di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado sotto una sola dirigenza e apparato amministrativo.
«Morbegno ha perso un'ottima occasione per poter compiere un atto di democrazia e civiltà discutendo delle proposte che riguardano i nostri figli. Anche l'amministrazione comunale ha perso un'occasione: avrebbe potuto organizzare un'assemblea pubblica alla quale partecipassero non solo i genitori di una o di un'altra scuola, ma invitando tutta la popolazione a riflettere su un tema così importante per poter giungere nella maniera più civile e democratica possibile ad una decisione condivisa o almeno discussa. Invece, intorno a me - continua la morbegnese - ho visto aprirsi due faide contrapposte: Guelfi e Ghibellini sono riemersi in una comunità che non avrebbe difficoltà a parlarsi e confrontarsi».
E ancora: «L'informazione chiara è mancata per una buona fetta di popolazione, ho sentito notizie riportate in maniera confusa, ragazzi messi in mezzo ad una discussione di cui non hanno la capacità di trarre conclusioni oggettive, ripicche, mancanza di contraddittori e di chiarezza nel riferire le argomentazioni sia per l'una che per l'altra soluzione. Ma abbiamo forse dimenticato qualcosa? In mezzo a questa confusione, alzata di toni e prese di posizione caparbie ci sono loro, i nostri piccoli alunni».
«Non è un problema solo delle mamme e dei papà - conclude -, ma quello che riguarda i piccoli abitanti di Morbegno, riguarda tutta la città poiché saranno loro i cittadini che domani vivranno, lavoreranno, amministreranno. La mancanza di informazione, di confronto e di libera espressione in città deve far rifletterci su quello che accade a livello più alto: dopo aver mancato l'occasione di una dimostrazione di civiltà e democrazia, come ci porremo davanti agli stessi errori che viviamo giornalmente a livello di amministrazione provinciale, regionale e nazionale».
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