Morbegno, Riello: accordo raggiunto

L’accordo sottoscritto prevede un incentivo all’esodo per ammortizzare l’impatto economico dei 59 lavoratori e delle loro famiglie, una “dote lavoro” con l’obiettivo di favorire la ricollocazione del personale e una “dote formazione” per favorire piani di riqualificazione

Riello di Morbegno, accordo raggiunto. Dopo una trattativa che gli stessi sindacati definiscono non semplice è stata sottoscritta la piattaforma che prevede incentivo all’esodo, “dote lavoro” e “dote formazione” per favorire la ricollocazione dei lavoratori e confronto aperto per la richiesta della cassa integrazione guadagni straordinaria. Nessuna possibilità, almeno per il momento, di reindustrializzazione anche se l’advisor continuerà ad operare per un altro anno.

A meno di un mese della cessazione della produzione - la data ultima è quella del 30 agosto - i 59 lavoratori della Riello di Morbegno hanno detto sì all’accordo raggiunto dalle parti, ovvero le organizzazioni sindacali Fim e Fiom di Sondrio con le Rappresentanze sindacali unitarie e l’azienda, chiudendo di fatto la procedura aperta nell’aprile di quest’anno. In quella data, infatti, la multinazionale Carrier corporation, dal 2020 subentrata nella proprietà, aveva annunciato la chiusura della produzione nello stabilimento valtellinese e lo spostamento delle lavorazioni nelle sedi di Legnago e Volpago, in Veneto. Da allora il confronto tra sindacati, azienda e anche istituzioni è stato serrato.

Il 23 luglio al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, si è formalizzato l’accordo poi sottoposto al voto dei lavoratori. La società conferma la cessazione e la conseguente dismissione delle attività produttive del sito. Il personale interessato alla procedura è di 59 lavoratori e lavoratrici di cui 50 operai e 9 impiegati, rispetto ai 61 iniziali.

Ad oggi non si prevedono scenari alternativi per una possibile reindustrializzazione: nessuna delle ipotesi è stata ritenuta percorribile. La società manterrà comunque l’incarico dell’advisor ancora per un anno per poter continuare a ricercare potenziali investitori, interfacciandosi con le istituzioni ed in particolare con il Ministero, la Regione Lombardia e la Provincia di Sondrio, e con le parti sociali.

L’accordo sottoscritto prevede un incentivo all’esodo che servirà ad ammortizzare l’impatto economico dei 59 lavoratori e delle loro famiglie, oltre ad una “dote lavoro” con l’obiettivo di favorire la ricollocazione del personale ed una “dote formazione” per favorire piani di riqualificazione. Quanto alla richiesta dell’ammortizzatore sociale (cassa integrazione guadagni straordinaria) c’è stato un incontro tecnico tra la Regione Lombardia, la Provincia di Sondrio, l’azienda e le organizzazioni sindacali ed è già in programma un ulteriore confronto per trovare un accordo per le politiche attive.

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