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Martedì 07 Maggio 2013
Morbegno paga una polizza salata
In tre anni il 50% in più
Dal 2009 al 2012 l'assicurazione per il risarcimento dei sinistri verso terzi di cui è responsabile il Comune è passata da 46mila a 70mila euro, con un punta di 85mila nel 2010. Ma spesso l'entità dei risarcimenti dovuti ai cittadini resta per gran parte in carico all'ente nonostante la polizza
Nella cittadina del Bitto negli ultimi tre anni i costi assicurativi sono cresciuti di oltre il 50%. Nel 2009 la spesa, tra quota fissa e franchigia è stata di circa 46mila euro. L'anno successivo, dopo l'indizione di una nuova gara, la quota è salita a 85mila euro per poi assestarsi intorno ai 70mila euro del 2011 e 2012. In quanto al numero di richieste di risarcimento nel 2010 sono state 17 di cui tre respinte, tredici liquidate e una ancora aperta. L'anno dopo la situazione è stata quasi identica, mentre nel 2012 le domande inoltrate sono state 20 di cui dieci accolte, otto sospese e due respinte. Lo scorso anno il Comune ha liquidato danni per 4.788 euro, di cui 4mila a carico dell'amministrazione (per via delle franchigie) e solo 700 euro sborsati dall'assicurazione. Nel 2010 a fronte di 22mila euro di richieste di rimborso, 17.600 vengono liquidati (di cui 6mila dal Comune e 12mila dalla compagnia assicurativa).
A Morbegno, caso abbastanza inusuale, è capitato che una signora rimasta vittima di una caduta nel gennaio del 2009 non solo non sia riuscita ad ottenere il risarcimento del danno preteso (circa 9mila e 300 euro), ma addirittura, che sia stata condannata dal giudice, proprio in questi giorni, al pagamento di tutte le spese legali a suo carico, a carico dell'impresa che stava effettuando i lavori di ripristino stradale e dell'agenzia assicurativa, in tutto circa 4mila euro nonostante la diagnosi di lesioni personali e la caduta su una strada pubblica rappezzata in attesa dell'intervento di ripristino definitivo.
«Il cittadino ha facoltà di chiedere un risarcimento danni - rileva il sindaco di Morbegno Alba Rapella - ma è bene sapere che c'è un rischio di perdere in giudizio e di ritrovarsi a dover sborsare un bel po' di soldi, anche perché in Italia è diffuso il malcostume di ingigantire i danni di un sinistro e con il tempo anche le compagnie hanno aumentato i costi e sono diventate più attente e prudenti nella gestione delle varie pratiche».
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